A Trieste il primo consigliere comunale di Forza Nuova: è l’ex boxeur Fabio Tuiach

21/12/2017 di Redazione

Il vento neofascista soffia sul Nord-Est: nei consigli comunali del Friuli Venezia Giulia spuntato rappresentanti di estrema destra. L’ultimo caso a Trieste, dove il consigliere comunale Fabio Tuiach ha aderito a Forza Nuova. È la prima volta che un esponente del movimento di Roberto Fiore entra nel consiglio comunale triestino. La parabola di Tuiach è raccontata oggi da Il Manifesto: «l’ex boxeur è stato campione italiano pesi massimi leggeri nel 2007, lavoratore portuale, con un passato un po’ burrascoso, è entrato in consiglio nelle liste della Lega».

FABIO TUIACH, IL RITRATTO DEL PRIMO CONSIGLIERE COMUNALE DI FORZA NUOVA A TRIESTE

La battaglia che lo ha reso noto a livello politico è stata quella sui “topolini”, i bagni-piattaforma di Trieste, che – secondo il consigliere allora leghista – erano occupati da baby gang balcaniche. Poi una serie di proclami in occasione di qualsiasi episodio di cronaca in cui fossero coinvolti stranieri, le frasi contro i gay, l’uscita «Maometto è un pedofilo», fino alla sparata che causa la rottura con il Carroccio: «il femminicidio non esiste». Abbandonata la Lega, Tuiach entra nel gruppo misto del consiglio comunale e si avvicina sempre più a Forza Nuova, fino all’ingresso ufficiale nella formazione neo-fascista guidata da Roberto Fiore.

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A GORIZIA SALUTI ROMANI IN CONSIGLIO COMUNALE

«Ma non c’è solo Trieste. Un’altra città dove questo vento di destra continua a spirare – avverte Il Manifesto – è Gorizia», dove non ci sono solo le mosse del sindaco Rodolfo Ziberna per “liberarsi” dei migranti:

Paradossalmente succede che nel consiglio comunale di Gorizia, dove non ci sono di consiglieri di gruppi di chiara connotazione fascista come Forza Nuova, non manchi mai un saluto romano. Platealmente esibito dal consigliere di Forza Italia Fabio Gentile, che a ogni chiamata ha una reazione incondizionata che lo porta ad alzare il braccio destro teso e salutare romanamente.

 

Foto copertina: dalla pagina Facebook di Fabio Tuiach

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