Charlie Hebdo ringrazia l’uragano Harvey «per aver fatto annegare i neonazisti del Texas»

Per l’ennesima volta, neanche i numeri di una tragedia che si sta sempre più ingigantendo sono riusciti a fermare le matite del periodico satirico Charlie Hebdo. Nell’ultimo numero, uscito lo scorso 30 agosto, il bersaglio è il Texas e i suoi abitanti che vengono definiti «neonazisti» a causa della loro tendenza conservatrice. I vignettisti hanno ringraziato Dio «per averli fatti annegare sotto i colpi dell’uragano Harvey». La solita satira sguaiata, che non risparmia le vittime di una tragedia dalle vaste proporzioni: secondo l’ultimo bilancio della Cnn, infatti, i morti sono saliti a 47, mentre sono migliaia gli sfollati le cui abitazioni sono finite sott’acqua, a causa delle violente piogge dell’ultima settimana.

CHARLIE HEBDO HARVEY: LA SATIRA DEL PERIODICO FRANCESE

Anche gli Stati Uniti, quindi, hanno scoperto quanto possa essere di pessimo gusto un certo tipo di proposta offerta da Charlie Hebdo. L’Italia, invece, aveva già avuto un moto di ribellione nei confronti della rivista francese – vittima di un grave attacco terroristico a gennaio 2015 – quando propose delle vignette offensive sul terremoto di Amatrice e sulla tragedia dell’Hotel Rigopiano.

CHARLIE HEBDO HARVEY, LA REAZIONE DELLA GALASSIA REPUBBLICANA

Il disegno – che è stato molto criticato specialmente negli ambienti conservatori texani – raffigura delle mani tese in una serie di saluti nazisti, sommerse dall’acqua che, tuttavia, non riesce a coprire i vessilli con le croci uncinate. Il titolo recita: «Dio esiste! Ha fatto annegare tutti i neo-nazisti del Texas». L’attore James Woods e il politico Scott Presler, così come altri ex membri del Congresso che svolgono un ruolo di commentatori all’interno dei media americani, hanno voluto manifestare via social network tutto il loro disappunto:

Nella maggior parte dei casi, la critica che è stata sollevata contro Charlie Hebdo è stata quella di aver avuto paura dell’islam dopo l’attentato che ha coinvolto la redazione e di aver concentrato i loro dardi satirici contro le tragedie umanitarie. «In questo modo – dicono diversi esponenti degli ambienti repubblicani – hanno fatto vincere i fondamentalisti islamici».

CHARLIE HEBDO HARVEY, LA CONTA DEI DANNI

Intanto, la furia dell’uragano Harvey non si placa. Oltre all’aggiornamento del bilancio delle vittime, gli Stati Uniti mettono a referto la conta dei danni. Si parla di 160 miliardi di dollari, come la somma delle perdite derivate dai disastri di Kathrina e Sandy. Il presidente americano Donald Trump, che nei giorni scorsi si era recato nelle zone colpite dal disastro, ha promesso – a titolo personale – una donazione di un milione di dollari in favore degli abitanti dell’area.

Share this article