Trovato il sequel del romanzo che ispirò “Arancia Meccanica”

Arancia Meccanica ha un sequel. O meglio, esiste il secondo capitolo del manoscritto che ispirò il film portato al cinema dal regista Stanley Kubrick. Il manoscritto è stato ritrovato nella villa italiana dello scrittore Anthony Burgess.

Trovato il sequel del romanzo che ispirò “Arancia Meccanica”

Quando Stanley Kubrick portò al cinema la terribile storia di violenza dei drughi, capeggiati da Alex (Malcolm McDowell), sconvolse le coscienze di tutto il mondo. Il film cult era tratto dal romanzo edito in Italia nel 1962 con il titolo originario di  “Un’arancia a orologeria” scritto da Anthony Burgess,,

che pare avesse lavorato anche ad un sequel. Il manoscritto di 200 pagine è stato ritrovato nella villa dello scritto sul lago di Bracciano, e continua l’analisi della società distopica iniziata da Arancia Meccanica, concentrandosi sulle conseguenze dei social media sulla psiche umana. L’opera è stata recuperata dal International Anthony Burgess Foundation, che ha ricevuto in donazione tutti i beni dello scrittore dopo la sua morte nel 1993. Catalogando il materiale, la fondazione ha trovato l’opera incompiuta.

Il direttore della fondazione Andrew Biswell ne ha parlato alla Bcc descrivendo il testo non come un’opera propriamente narrativa quanto parte di «una riflessione filosofica e in parte un’autobiografia». Nel seguito ideale di A Clockwork Condition, titolo del romanzo che ispirò il film di Stanley Kubrick, viene posta una «nuova luce su Burgess, Kubrick e le controversie legate al romanzo […] ampliando il suo punto di vista sul crimine, la punizione e gli effetti di corruzione che vengono dalla cultura delle immagini».

La genesi del titolo di Arancia Meccanica

Non solo, l’autore in questo testo ricostruisce anche come ideò il titolo del primo romanzo: «Nel 1945, di ritorno dall’esercito, ho sentito un ottantenne londinese che in un pub si riferiva a qualcuno come ‘queer as a clockwork orange’» scrive Burgess, riferendosi al termine Queer nel significato originario di “eccentrico”, “insolito” .«Per vent’anni l’ho voluto usare come titolo, era perfetto per un’opera che combinasse la preoccupazione per la tradizione e una tecnica bizzarra» si legge poi nel testo, che spiega in questo modo la genesi del famoso romanzo.

(Credits immagine di copertina: Archivio ANSA)

Share this article