Apple aumenta i costi di applicazioni e acquisti in app anche in Italia
Il messaggio agli sviluppatori e il problema che si verrà a creare anche per loro, vista la decisione dell'azienda di Cupertino
20/09/2022 di Redazione
«Già dal 5 ottobre 2022, i prezzi delle app e degli acquisti in-app (esclusi gli abbonamenti con rinnovo automatico) sull’App Store aumenteranno in Cile, Egitto, Giappone, Malesia, Pakistan, Polonia, Corea del Sud, Svezia, Vietnam e tutti i territori che utilizzano la valuta euro. In Vietnam, questi aumenti riflettono anche le nuove normative per Apple per la riscossione e il versamento delle tasse applicabili, rispettivamente l’imposta sul valore aggiunto (IVA) e l’imposta sul reddito delle società (CIT) al 5%». È questo il messaggio che gli sviluppatori di applicazioni compatibili con l’Apple Store si sono visti recapitare direttamente da Cupertino. L’Apple, infatti, aumenta i costi delle applicazioni e degli acquisti in app, come conseguenza diretta dei rincari complessivi che stanno investendo diversi settori in questo momento.
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Apple aumenta costi applicazioni e acquisti in app a causa dell’attuale situazione economica internazionale
In generale, l’aumento sarà del 20% rispetto ai download delle applicazioni o degli acquisti in app. Una applicazione che normalmente costa 0,99 centesimi arriverà a costare 1,19 euro. Probabile che questo aumento, viste le aree geografiche interessate, punta a colmare in qualche modo il gap tra le valute di questi territori (compreso l’euro) rispetto al dollaro. Tuttavia, da questi aumenti sarebbero esclusi gli utenti che hanno effettuato precedentemente l’abbonamento: quest’ultimo potrebbe non essere ritoccato.
Il tema del corrispettivo da offrire ad Apple per tutti gli sviluppatori che utilizzano la vetrina dell’Apple Store per i loro progetti è sempre stato annoso. La percentuale che la casa di Cupertino riceve su ogni download delle applicazioni, da più parti, è sempre stata molto criticata. Inevitabile, dunque, che i nuovi aumenti creino ulteriori problemi nel rapporto tra sviluppatori e Apple.