Appendino, il monito della questura: forse altri pacchi bomba
02/04/2019 di Daniele Tempera
Non cala l’allarme a Torino, dopo il pacco bambo ricevuto ieri che ha provocato la sospensione del Consiglio comunale. L’ordigno, che era stato posto dentro una busta ritirata dall’Ufficio Protocollo della Città, conteneva polvere esplosiva e un innesco, in parole povere se aperto poteva esplodere. E ora la Questura rincara la dose, sottolineando come l’allarme bomba non si sia esaurito con il gesto di ieri. Secondo Repubblica fonti della Questura sottolineano che «in questi casi quasi sempre l’invio di plichi è multiplo», mentre i sospetti e le modalità sono, per gli inquirenti riconducibili all’area anarco-insurrezionalista. E il movente sarebbe abbastanza definito: lo sgombero del centro sociale “Asilo” dello scorso febbraio, sede, sempre per gli inquirenti, del braccio più duro e insurrezionalista dell’anarchismo torinese. Un blitz contestato che aveva, ai tempi, diviso lo stesso movimento Cinquestelle con Damiano Carretto, consigliere M5S che aveva dichiarato: «I toni trionfalistici con cui la sindaca ha accolto lo sgombero dell’Asilo occupato non mi appartengono. Quello sgombero è un fallimento. Un fallimento nella gestione di quell’area della città».
La solidarietà delle forze politiche
Arriva intanto la solidarietà delle varie fazioni politiche nei confronti della sindaca pentastellata con l’ex sindaco di Torino, Piero Fassino, che condanna ogni forma di ambiguità: «Nessuna tolleranza per chi ricorre alla violenza per stravolgere la vita civile e democratica. Solidarietà a Chiara Appendino e impegno a contrastare ogni forma di intimidazione e prevaricazione». Analoga solidarietà arriva anche dalla leader di “Fratelli D’Italia” Giorgia Meloni che in un post Twitter esprime vicinanza al sindaco pentastellato: «Solidarietà al sindaco di Torino, Chiara Appendino, per il vile atto intimidatorio. Si al confronto e allo scontro dialettico, no alla violenza e a gesti vigliacchi che ci riportano indietro di quarant’anni ». L‘M5S con una nota di Alberto Airola, autore di un post facebook quantomeno curioso, invece sottolinea che: «Le minacce non fermeranno la sindaca di Torino Chiara Appendino, a cui va tutta la mia solidarietà per il pacco bomba che le è stato recapitato. Evidentemente, l’azione che sta portando avanti per ridare dignità a Torino scontenta qualcuno. Questi atti intimidatori sono vili e vergognosi. Alla sindaca dico di andare avanti, noi siamo al suo fianco».