Appendino condannata a sei mesi di reclusione per falso in bilancio

La sindaca di Torino è stata invece assolta per quanto riguarda l'accusa di abuso d'ufficio

21/09/2020 di Ilaria Roncone

In una giornata caldissima per la politica italia, nelle ore in cui si aspettano i risultati regionali 2020 e i risultati referendum 2020 arriva la notizia della condanna Chiara Appendino, sindaca di Torino. Il primo cittadino del capoluogo piemontese era indagata nell’ambito del caso Ream: Appendino condannata per falso in bilancio ma assolta dall’accusa di abuso d’ufficio.

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Appendino condannata: sei mesi di reclusioni

Come molti sei suoi colleghi Chiara Appendino ha pubblicato una foto sui suoi social per invitare i cittadini ad andare a votare ringraziando chi lavora ai seggi regionali 2020 e referendum 2020. Per lei arriva una brutta notizia però oggi con la condanna per falso in bilancio e la conseguenza: dovrà scontare sei mesi in carcere. Tra gli altri imputati nel caso Ream ci sono anche  l’assessore comunale al Bilancio, Sergio Rolando, e l’ex capo di Gabinetto Paolo Giordana.

Processo Ream: la condanna della sindaca Appendino

Il processo Ream indaga sul caso dell’ex Westinghouse e di una caparra da cinque milioni che la società partecipata dalla Fondazione Crt. La Ream, durante la giunta precedente, aveva versato al Comune il denaro per ottenere il diritto di prelazione su un progetto di rilancio per la costruzione di un centro congressi. Nel 2013 il progetto venne assegnato a un’altra società con i cinque milioni restituiti nel 2016. La Appendino, secondo l’accusa, non avrebbe inserito nel bilancio 2017 quella cifra versata come caparra. Insieme alla sindaca sono stati condannati anche Paolo Giordana a otto mesi e l’assessore Sergio Rolando a sei mesi.

«Continuo come sindaca, mi autosospendo dal M5S»

La sindaca è stata intervistata all’uscita dal tribunale: «Sono stata assolta per tre reati su quattro perché il fatto non sussiste. Resta l’episodio del 2016 e aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza ma continuo a essere convinta di aver agito per il bene dell’ente. Porterò a termine il mio mandato, questa sentenza non me lo impedisce. E mi autosospendo dal Movimento come prevede il codice etico». Alla domanda su un’eventuale candidatura bis risponde: «Non mi pare che sia il tema di oggi».

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