Da oggi si può scaricare Immuni, nelle FAQ spunta la risposta «valutazione non sarà sempre impeccabile»

Inizia subito un po’ in salita il download dell’app Immuni per chi ha iOS. Su Apple store, infatti, l’applicazione fortemente voluta dal comitato tecnico-scientifico per tracciare in maniera digitale e volontaria il contagio in Italia, si può scaricare soltanto in seguito all’aggiornamento del sistema operativo all’ultima versione, la 13.5.1 disponibile su tutti i dispositivi Apple. Per quanto riguarda il sistema operativo Android, inoltre, il download è possibile dal Google Play Store con l’ultimo aggiornamento del sistema operativo ed è consentito con queste tecnologie: Bluetooth Low Energy, Android versione 6 (Marshmallow, API 23) o superiore, Google Play Services versione 20.18.13 o superiore.

App Immuni, quali regioni possono usarla immediatamente

In ogni caso, il fatto che l’applicazione si possa scaricare non significa che si possa anche utilizzare sin da subito. Dal 1° giugno, infatti, verrà condotta una sperimentazione esclusivamente in quattro regioni italiane, Liguria, Abruzzo, Marche e Puglia che saranno il progetto pilota dell’applicazione. In ogni caso, il Garante per la privacy ha dato il via libera all’utilizzo dello strumento informatico che dovrebbe garantirci il tracciamento.

App Immuni, come funziona il tracciamento

Come funziona il tracciamento dell’app Immuni. Come spiegato sul sito dell’applicazione immuni.italia.it, infatti, il sistema è «basato sulla tecnologia Bluetooth Low Energy e non utilizza dati di geolocalizzazione di alcun genere, inclusi quelli del GPS. L’app non raccoglie e non è in grado di ottenere alcun dato identificativo dell’utente, quali nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo email. Immuni riesce quindi a determinare che un contatto fra due utenti è avvenuto, ma non chi siano effettivamente i due utenti o dove si siano incontrati». L’app, comunque, registra anche quanto è durato il contatto e a che distanza erano i due smartphone approssimativamente.

L’app non traccerà gli spostamenti, dal momento che si basa sulla tecnologia Blueooth e non sul sistema del GPS. Immuni non fa e non può fare diagnosi. L’app immuni può essere utilizzata da chi ha almeno 14 anni: per chi abbia tra i 14 e i 18 anni, l’app può essere utilizzata con il consenso di almeno un genitore. Per far sì che l’app funzioni sempre, è opportuno che il sistema Bluetooth del telefono sia sempre attivo.

App Immuni, quanto consuma

Per quanto riguarda il consumo della batteria e del traffico dati, i gestori cercano di tranquillizzare gli utenti, anche quelli che non abbiano un piano tariffario particolarmente vantaggioso sul piano del traffico dati: l’operazione di attivazione dell’app Immuni, infatti, può consumare fino a qualche megabyte di traffico dati al giorno, più o meno come caricare una pagina di un sito con qualche foto.

L’avvertimento nelle FAQ dell’app Immuni

Attenzione alle informazioni che l’app è in grado di fornire. Come riportato delle FAQ dei gestori, infatti, il tracciamento non sempre offre indicazioni dettagliate: «La valutazione – si legge – non sarà sempre impeccabile. Per esempio, se l’app ti raccomanda di isolarti, non significa che sicuramente hai il SARS-CoV-2. Significa piuttosto che, sulla base delle informazioni a disposizione dell’app, l’isolamento è la cosa più sicura da fare per te e per chi ti sta accanto».

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