Twitter sta per respingere l’offerta di Elon Musk: ecco chi potrebbe dargli filo da torcere

Apollo Global potrebbe mettersi in mezzo tra Twitter e Musk: starebbe valutando di partecipare a un'offerta per Twitter

20/04/2022 di Martina Maria Mancassola

Apollo, Musk e Twitter: quali sono le ultime vicende della piattaforma social? Secondo fonti vicine a Twitter, Musk non sarebbe l’unico grande azionista a contendersi la società, perché anche altre società, come Apollo e Thoma Bravo, vorrebbero lanciare un’offerta per bypassare quella di Musk. In particolare, Apollo Global Management – società statunitense di investimento private equity con sede a New York -, starebbe valutando la possibilità di partecipare ad un’offerta per Twitter, dopo l’offerta di 43 miliardi di dollari di Elon Musk per acquisire l’intera piattaforma.

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Apollo, Musk e Twitter: quali sono le ultime vicende che interessano la piattaforma social

Apollo, una delle maggiori società di acquisizione al mondo, potrebbe rappresentare un problema per Musk, perché potrebbe fornire ad un altro offerente, come la società di private equity Thoma Bravo, azioni o debiti per sostenere un’offerta. La società Apollo, che possiede Yahoo, secondo fonti accreditate, starebbe dunque valutando la possibilità di partecipare a un’offerta per acquisire Twitter. Twitter, dal canto suo, dovrebbe respingere l’offerta di Elon Musk nei prossimi giorni, secondo quanto detto da alcune persone. Infatti, la società pubblicherà i propri guadagni il 28 aprile e, in quella occasione, potrebbe fornire nuovi dettagli in merito alla sua posizione. Ad ogni modo, Apollo non è l’unica società che entra nelle dinamiche Twitter degli ultimi giorni, perché ce ne sarebbero molte, tra cui Morgan Stanley, interessate a supportare un accordo per Twitter. Per il momento, ad ogni modo, non c’è nessuna garanzia che una società di private equity farà concretamente un’offerta ferma – per l’intera società Twitter o per una sua parte -, o, ove vi fosse, potrebbe non esserci alcun accordo alla fine, con Elon Musk o con altri. A contendersi il campo, per ciò che sappiamo fino ad ora, ci sarebbe quindi Apollo, colosso del private equity e dei prestiti con circa $ 500 miliardi in gestione, famoso per l’acquisto di società in molti settori, compresi i media, e per la sua abilità nel ramo assicurativo. La società è solita investire nella struttura del capitale di un’azienda, cioè oltre a realizzare acquisizioni semplice, fornisce azioni privilegiate o debito. Ci sarebbe anche Thoma Bravo, investitore legato al settore tecnologico che gestisce circa $ 100 miliardi, e che storicamente si è affidato quasi totalmente al finanziamento del credito privato per realizzare le sue operazioni, compreso il suo recente accordo da $ 10,7 miliardi per il produttore di software Anaplan.

Musk ha offerto 54,20 dollari ad azione ma non c’erano dettagli su come l’imprenditore avrebbe, poi, pagato per l’accordo, anche se il Wall Street Journal riferiva che Morgan Stanley ha fornito almeno un finanziamento del debito e, comunque, Musk è stato avvicinato da investitori, ancora sconosciuti, interessati a prendere parte all’operazione. Inoltre, gli attuali azionisti di Twitter che supportano Musk potrebbero anche decidere di trasferire le loro azioni in qualsiasi accordo. Questo è importante perché l’imprenditore, anche se risulta essere la persona più ricca del mondo con un patrimonio di $ 250 miliardi o più, non ha liquidità, poiché quasi tutta la sua ricchezza è nelle azioni di Tesla e SpaceX. Una settimana fa, la piattaforma Twitter affermava che stava esaminando l’offerta di Musk, il quale l’ha definita «migliore e finale». Venerdì scorso, poi, è trapelata da Twitter la volontà del Cda di sferrare al ricchissimo imprenditore una «pillola velenosa», per contrastare la sua offerta. Ricordiamo che questa tattica è frequente nelle società e permetterebbe, se Musk raggiungesse una quota del 15% o più in azioni Twitter, di dare a tutti gli altri azionisti il ​​diritto di acquistare azioni fortemente scontate, diluendo la sua e rendendola più costosa. Le azioni di Twitter, tra l’altro, dopo l’offerta di Musk, sono cambiate, e questo è probabilmente il segno che l’accordo proposto non sta entusiasmando gli investitori.

Daniel Oberhaus (2018)

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