Crisanti preoccupato per i contagi che non scendono: «Ciò che ci salva oggi non ci salverà in autunno»

Continuano a dividersi gli esperti in merito alla questione dei contagi attuali da coronavirus in Italia. In modo particolare, il virologo Andrea Crisanti – in un’intervista al quotidiano il Messaggero – ha esplicitato i suoi timori per i numeri sul coronavirus degli ultimi giorni. Secondo l’autore del modello Vo’ Euganeo – quello che ha permesso, attraverso una mappatura completa del paese focolaio, di isolare i contagiati e di portarli a zero – l’Italia sta perdendo una grande occasione dopo i mesi di lockdown. 

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Andrea Crisanti dice che l’Italia sta perdendo l’occasione di portare i contagi a zero

Secondo Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova e già docente all’Imperial College di Londra, in questa fase in cui il virus si mostra decisamente sensibile all’aumento delle temperature, l’Italia avrebbe dovuto approfittarne per portare i contagi a zero, cosa che non sta avvenendo. Anzi, in base agli ultimi dati, il calo dei contagi sembra essersi arrestato, sebbene su valori molto più bassi rispetto all’inizio dell’epidemia.

«Avremmo dovuto sfruttare – ha detto Crisanti – queste settimane per portare vicino a zero i casi positivi, in modo da ridurre al massimo la base di infetti per quando tornerà il freddo e la situazione climatica sarà favorevole a Sars-CoV-2. Non ci stiamo riuscendo. Non va bene».

Andrea Crisanti e l’opinione diversa rispetto a Giuseppe Remuzzi

Secondo il virologo, insomma, in autunno potrà esserci chiaramente una seconda ondata perché quello che sta facendo da paracadute ai tanti assembramenti che abbiamo visto in questi giorni (dalle manifestazioni, fino ad arrivare ai festeggiamenti di Napoli per la celebrazione della Coppa Italia vinta contro la Juventus), ovvero il caldo, a ottobre non ci sarà più e permetterà al virus di manifestarsi nuovamente. Anche perché, secondo Crisanti, il Covid-19 continua a circolare più di quanto non sia evidente.

Una posizione quasi all’opposto rispetto a quella di Giuseppe Remuzzi, presidente dell’Istituto Mario Negri, che ha affermato come gli attualmente positivi, pur essendo conteggiati, presentano una carica virale ridotta e non contagiosa. In questo senso, in un’intervista al Corriere della Sera, il presidente dell’istituto aveva chiesto che siano rese note anche le cariche virali fatte registrare dai tamponi e non soltanto il dato sulla positività.

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