La Germania dichiara tutta l’Italia zona a rischio

La scorsa settimana era stata esclusa la Calabria dall'elenco tedesco

06/11/2020 di Enzo Boldi

La situazione epidemiologica è in continua evoluzione, non solo in Italia. Anche gli altri Paesi (con particolare riferimento a quelli europei) si cambiano le valutazioni di giorno in giorno, in special modo per quel che riguarda i trasferimenti dall’estero. Oggi, per esempio, i tedeschi hanno aggiornato l’elenco delle nazioni considerate ‘zone a rischio’, aggiornando anche la situazione del Belpaese. Se fino alla scorsa settimana (l’ultima lista era stata stilata venerdì 30 ottobre) la Calabria non era stata inserita in questa classificazione, oggi l’Italia si riunisce. Almeno per le possibilità di andare in Germania.

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L’elenco delle Regioni considerate a rischio pubblicato dal Robert Koch Institute, infatti, ha inserito anche la punta dello Stivale tra le zone da cui potrebbero arrivare persone potenzialmente positive. Se la scorsa settimana la Calabria era stata esclusa, oggi – alla luce di degli ultimi bollettini – anche la Regione amministrata temporaneamente da Antonini Spirlì entra a far parte di quella classificazione. L’intera Italia, dunque, si aggiunge alla Grecia settentrionale, alla provincia di Atene, a moltissime zone della Svezia, alla Danimarca e al Portogallo Continentale. Inolte, sempre con l’ultimo aggiornamento, sono state inserite nella lista delle regioni a rischio anche la Lettonia, Estonia, Norvegia e Lituania.

Andare in Germania, cosa cambia con ‘l’Italia zona a rischio’

Tornando ai riflessi italiani, quando deciso oggi dai tedeschi renderà più difficoltoso andare in Germania. I voli e gli arrivi, infatti, non saranno vietati. Ma se un nostro concittadino (o un tedesco che deve tornare a casa) vuole andare a Berlino o in altre città dovrà sottoporsi al test obbligatorio. E non finisce qui. In alcuni Stati Federali, infatti, è richiesto anche un periodo di quarantena in caso di viaggio di ritorno da un Paese inserito nell’elenco delle regioni a rischio.

(foto di copertina: aeroporto di Berlino-Tegel, da Pixabay)

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