Ecco l’analisi costi-benefici del Tav: «Saldo negativo di 7-8 miliardi»

12/02/2019 di Redazione

È stata finalmente pubblicata sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’analisi costi-benefici del Tav, commissionata da Danilo Toninelli. Stando alle prime informazioni che si leggono nel documento, il saldo finale dei costi sarebbe negativo per 7 o 8 miliardi di euro. La tempistica della pubblicazione sembra una risposta all’esito deludente del voto nelle regionali in Abruzzo: il Movimento 5 Stelle vuole accelerare sul no all’infrastruttura, opponendosi alla linea di Matteo Salvini e rivendicando una delle sue battaglie delle origini.

Ecco lo scenario sull’analisi costi-benefici Tav

La previsione all’interno del documento prevede due diverse stime di crescita del PIL, sia per l’Italia, sia per altri Paesi dell’Europa e su questa si basa. La previsione così composta, tuttavia, non sembra molto realistica: si ricalca la previsione di crescita del Pil che è contenuta all’interno della legge di bilancio e che sembra essere stata rivista dalle prime stime reative agli ultimi trimestri. Ecco cosa dice:

«Vengono formulati tre scenari di riferimento sulla base di due ipotesi di crescita del PIL dell’Italia e dei Paesi europei:

• +1,8% fino al 2020 e +1,5% dopo il 2020;

• +2,4% fino al 2020 e +1,5% dopo il 2020.
Sono prodotte stime di flussi di merce con riferimento agli orizzonti temporali del 2015 e del 2025 separatamente per i singoli punti di attraversamento del confine fra Italia e Francia e fra Italia e Svizzera per il modo di trasporto ferroviario; nel caso della strada i dati relativi alla Svizzera vengono forniti in modalità aggregata; nel seguito tale aggregazione è adottata anche per i flussi ferroviari».

Ancora una volta, nell’analisi costi-benefici, si parla di una linea Alta Velocità per merci e non per passeggeri, ribadendo la linea portata avanti dal Movimento 5 Stelle di governo per giustificare l’inadeguatezza dell’infrastruttura. Per quanto riguarda l’impatto del traffico merci, l’analisi prende in considerazione due modelli: si tratta di quelli svizzeri del tunnel del Lötschberg e di quello del Gottardo. Per loro, i tecnici hanno registrato una diminuzione del traffico merci su rotaia.

Sulle analisi fatte in passato e sul presunto saldo positivo del documento realizzato nel 2011, la commissione che ha sviluppato quest’ultima analisi ha evidenziato perplessità su alcuni aspetti:

1)  non è presente la matrice dei costi generalizzati ed in generale il modo con cui è stato calcolato il surplus degli utenti.

2)  non è chiaro come è stato calcolato il “Costo del trasporto ferroviario” e il “Risparmio di tempo”

3)  Non sono riportate in modo sintetico ed utilizzabile dal lettore le previsioni di domanda alla base di tutti i calcoli

4)  Non è chiaro se i VOT usati sono i medesimi del modello di simulazione, così come le altre componenti del costo generalizzato.

Il risultato riportato, quindi, è il seguente:  «Con riferimento ai costi a finire, risulta negativo e pari a -7.805 milioni; mentre a costo completo assomma a -8.760 milioni – si legge nel documento -. Qualora si ipotizzi di non realizzare la tratta Avigliana – Orbassano, il costo di investimento si ridurrebbe di 1,7 miliardi. Il costo attualizzato di investimento e manutenzione della linea diminuirebbe di 1,2 miliardi. Dal lato dei benefici non potrebbero però essere conseguiti quelli che interessano i passeggeri regionali e che risultano sull’intero orizzonte di valutazione del progetto pari a 569 milioni (il risultato totale sarebbe una differenza pari a –7.212 milioni e, con riferimento al costo intero, una differenza di – 8.167 milioni)».

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