Come l’ambasciata russa risponde ai media italiani

«Bloccato nel traffico? Perso le elezioni? Addossa tutto su di noi! #rassegnastampa #trollrussi #HaStatoPutin». Con un tweet, decisamente ironico, l’ambasciata russa replica alla vicenda del presunto attacco a opera di svariati bot di origine russa contro il Presidente della Repubblica Mattarella, colpevole (a suo tempo) di aver detto no alla indicazione del governo M5S-Lega di Savona come ministro dell’Economia.

Sulla vicenda, finita su tutti i giornali, indaga la procura. L’ipotesi di accusa è attentato alla libertà del Capo dello Stato. Nella notte tra il 27 e il 28 maggio, dopo il no del presidente della Repubblica alla nomina di Paolo Savona a ministro dell’Economia, partì sia su Twitter che su Facebook una serie di attacchi al Colle.

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Nelle stesse ore in cui il leader del Movimento 5 Stelle chiedeva la messa in stato d’accusa della più alta carica dello Stato qualcuno ha creato simultaneamente centinaia e centinaia di account fasulli, tutti riconducibili ad un’unica fonte che aveva iniziato a utilizzare l’hashtag #Mattarelladimettiti.

Oltre agli insulti verso Mattarella ci sono stati dei veri e propri auguri di morte, comparando la sua situazione a quella del fratello defunto, Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia quando era presidente della Regione Sicilia.

Qualche giornale ha ipotizzato una agenzia russa dietro la creazione di tali account. In realtà le cose non stanno così.  In un’audizione al Copasir del direttore dei nostri servizi di intelligence Alessandro Pansa è emerso come non ci siano evidenze “russe”. Bisogna ammettere però che il sistema di creazione degli account simultanei, data l’enorme mole dei numeri, si è servito di una sponda estera, proprio per evitare il rintracciamento che sarebbe stato quasi immediato in Italia, tramite la Polizia Postale.

 

 

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