Sulla testa di Apple, un’altra accusa di violazione dei brevetti

La controversia con Alivecor prosegue da anni. Le accuse sono le stesse mosse da Masimo Corp. e la decisione su quest'ultima vicenda potrebbe modificare lo status quo di quella causa

27/12/2023 di Enzo Boldi

La vicenda che ha visto “vincere” Masimo Corp. nei confronti di Apple è solo uno dei tanti nodi che stanno venendo al pettine. Ancor prima dell’avvio di questa vicenda, l’azienda di Cupertino era stata citata in giudizio per una presunta violazione di tre brevetti per quel che riguarda una funzionalità introdotta all’interno dei modelli Watch Series 4: l’ECG, la funzione che consente di fornire – anche se non accuratamente – un elettrocardiogramma attraverso i risultati del monitoraggio utilizzando i sensori luminosi installati sullo smartwatch. Perché il caso Alivecor contro Apple ha portato a un risultato analogo solo qualche mese fa, anche se gli effetti sono stati differenti.

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Partiamo dal principio. Era il 2015, quando Alivecor mostrò al mondo il prototipo di cinturino per Apple Watch con rilevatore ECG integrato. Un’iniziativa che poteva rappresentare il preambolo di una lunga collaborazione tra le due aziende. La storia, però, ha mostrato un futuro differente. Nel 2018, infatti, l’azienda di Cupertino decise di andare dritta per la propria strada, presentando il proprio sensore ECG integrato nei suoi ultimi Watch. E da lì iniziò una lunga controversia tra le due realtà.

Alivecor contro Apple sulla funzione ECG

Alivecor si rivolse all’International Trade Commission americana (la stessa che ha deciso in favore di Masimo Corporation) accusando Apple di aver rubato le sue tecnologie per la misurazione e il rilevamento dell’ECG attraverso smartwatch. Si parla di tre brevetti, una causa molto simile a quella che ha portato – oggi – alla sospensione delle vendite (negli Stati Uniti) dei Watch Series 9 e Ultra 2. Nel giro di poco più di un anno, arrivò la decisione finale: l’azienda di Cupertino ha violato quei brevetti. Era il dicembre del 2022, eppure nulla accadde. Nonostante la decisione dello stesso Joe Biden (come accaduto oggi nel caso Masimo vs. Apple) di non porre un veto su questa decisione.

Ma le vendite degli Apple Watch Series 8 e Ultra non vennero bloccate. Il motivo? Il Patent trial and Appeal board dell’Ufficio brevetti e dei marchi degli Stati Uniti, in quegli stessi giorni, disse che i tre brevetti di Alivecor non erano validi. O, per meglio dire, le tecnologie proposte dall’azienda californiana non erano brevettabili. Ma la contesa non è finita qui, con Alivecor che ha presentato ricorso in appello contro questa decisione ed entro la metà del 2024 dovrebbe arrivare una decisione definitiva.

Il caso Masimo Corporation

In attesa dell’evoluzione di questa vicenda, Alivecor si è espressa – come riportato da 9to5Mac – in favore della decisione della Casa Bianca di non opporsi al pronunciamento dell’International Trade Commission americana:

«Questa è la seconda volta in meno di 12 mesi che il presidente Biden consente a un ordine di esclusione limitata (LEO) della Commissione per il commercio internazionale di opporsi alle importazioni di Apple Watch che violano i brevetti di piccoli innovatori statunitensi. All’inizio di quest’anno, il brevetto di AliveCor per la sua tecnologia per elettrocardiogramma personale (ECG) approvata dalla FDA è stato similmente affermato e oggi condividiamo il nostro sostegno per la tenacia di Masimo nel confronto con Apple. Le aziende innovatrici e i consumatori di prodotti sanitari dovrebbero essere incoraggiati dal fatto che i giganti del settore sono sempre più ritenuti responsabili di pratiche anticoncorrenziali che, in ultima analisi, limiterebbero l’accesso a tecnologie potenzialmente salvavita». 

Dunque, il vento sembra cambiato. E la decisione dell’ITC – a cascata quella della Casa Bianca – potrebbe rappresentare un punto di rottura per il futuro delle Big Tech e dei loro monopoli.

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