Alessio Butti è diventato il nuovo sottosegretario all’Innovazione

È stato il responsabile delle Tlc per Fratelli d'Italia: a lui tocca una delle sfide più impegnative del Pnrr

31/10/2022 di Redazione

Sicuramente, Alessio Butti dovrà affrontare una delle sfide più impegnative per quel che riguarda il Pnrr. Sarà lui, infatti, a prendere in eredità tutto il programma della cosiddetta agenda Italia Digitale 2026, lasciata nero su bianco dal ministero della Transizione Digitale che, fino a qualche giorno fa, esisteva ed era guidato da Vittorio Colao. Alessio Butti, infatti, è stato appena nominato sottosegretario del governo Meloni con delega all’Innovazione.

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Alessio Butti sarà il nuovo sottosegretario con delega all’Innovazione

La scelta di Alessio Butti era stata in qualche modo anticipata nei giorni scorsi. Del resto, i suoi trascorsi in Fratelli d’Italia e i temi da lui affrontati in quanto uomo di partito rappresentano sicuramente i punti su cui si è basata la scelta della presidente del Consiglio. Butti era infatti il Responsabile Tlc di Fratelli d’Italia e, da questa posizione, ha sempre monitorato quanto realizzato dal ministero della Transizione Digitale.

In passato, il sottosegretario Butti si era occupato, per mestiere, di progetti sulla digitalizzazione di alcuni mezzi di comunicazione e di informazione (soprattutto nel settore radiotelevisivo). Una lunga militanza in parlamento gli ha assicurato la conoscenza dei vari meccanismi istituzionali. Sarà lui a completare i 34 obiettivi del Pnrr sui 55 previsti per quanto riguarda il settore della digitalizzazione.

Occorrerà capire se il ruolo di sottosegretario sarà sufficiente per effettuare gli interventi necessari al raggiungimento di questi stessi obiettivi. Non occupando un posto nel consiglio dei ministri, infatti, il sottosegretario con delega dovrà di volta in volta confrontarsi con i ministeri competenti che hanno potere di spesa. Situazione sicuramente da gestire e da prendere in considerazione quando si arriverà ad affrontare dossier importanti come quello delle cartelle cliniche digitali o, ancora, come quello del cloud della Pubblica Amministrazione, tanto per citare due punti dell’agenda Italia Digitale 2026 che, di fronte a loro, hanno più strada da percorrere.

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