L’ipotesi di Butti come sottosegretario con delega al Digitale
Potrebbe essere un nome di Fratelli d'Italia a coprire la casella lasciata libera dall'assenza di un ministero dedicato alla Transizione Digitale
27/10/2022 di Gianmichele Laino
Che fine fa il ministero della Transizione Digitale? Abbiamo già appurato, nei giorni del giuramento, come non ci sia stato spazio in alcun modo per individuare una casella nel delicato gioco di equilibri che ha caratterizzato la nascita del governo di Giorgia Meloni. Di conseguenza, il dibattito alla Camera e al Senato – in seguito al quale la presidente del Consiglio ha ottenuto la fiducia dalla maggioranza parlamentare – è stato illuminante per capire quale sarà la strategia della premier sulla questione della digitalizzazione del Paese. Stando a quanto riportato, infatti, le deleghe per la transizione digitale dovrebbero essere affidate a un sottosegretario alla presidenza del Consiglio, di prossima nomina. Oggi, in proposito, il Corriere della Sera ha avanzato una ipotesi di cui si era parlato già nei giorni scorsi: l’esponente di Fratelli d’Italia (che spesso si è occupato di tematiche digitali) Alessio Butti.
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Alessio Butti potrebbe essere il sottosegretario con la delega al Digitale
L’esponente di Fratelli d’Italia, in passato, si era distinto per la sua predilezione nel parlare di questi argomenti. Sul tema della pirateria e delle piattaforme che trasmettono illegalmente contenuti in streaming aveva detto di voler bloccare l’immigrazione digitale dei contenuti piratati. Un concetto sicuramente in linea con la narrazione di Fratelli d’Italia ma che cerca di piegare all’ecosistema del web (che per sua stessa natura non può avere confini e frontiere) il concetto di immigrazione clandestina e di protezione del territorio italiano. Per quanto riguarda lo SPID, in un recente intervento in aula, Butti aveva chiesto una sovranità: «Sia di Stato – aveva detto – e non più affidato ai gestori privati, ma solo ad aziende pubbliche, come Poste italiane partecipata al 64% dal Mef». Butti è stato molto attivo, recentemente, anche sulla rete unica e sul tema delle telecomunicazioni.
L’ex ministro Vittorio Colao aveva lasciato una lunga lista di to do, sperando che il suo dicastero potesse avere una continuità. Tramontata l’ipotesi della gestione in capo a un ministero, si è fatta largo la possibilità di guidare la transizione digitale dalla poltrona di un sottosegretario: come abbiamo spiegato in questo approfondimento sull’agenda di Italia Digitale 2026 i fondi a disposizione sono nell’ordine dei miliardi. Per questo il ruolo di sottosegretario al Digitale sarà strategico: il suo nome non può essere lasciato al caso.