Alberto Bagnai si paragona a Giulio Cesare e vuole fare una manovra correttiva in deficit

«Il senatore Bagnai guarda i dati, li legge e li riporta anche sul suo blog». Chi è questo collega politico dell’economista della Lega o quel giornalista che sta parlando a Otto e Mezzo? In realtà si tratta sempre del senatore Alberto Bagnai che parla di sé in terza persona. A riportarci un attimo sulla terra è Lilli Gruber, conduttrice del programma, che gli chiede: «Ma parla di sé in terza persona?». Pronta la risposta dell’economista della Lega e presidente della Commissione bilancio di Palazzo Madama: «Come Giulio Cesare».

Alberto Bagnai come Giulio Cesare a Otto e Mezzo

Insomma, manie di protagonismo a parte – poi prontamente ridimensionate -, la performance di Bagnai a Otto e Mezzo nella giornata di ieri è stata decisamente rilevante. L’economista della Lega, infatti, ha parlato di tutto senza tuttavia dare mai una risposta che possa essere definita di contenuto. Tra la perplessità dei presenti in studio, come Marianna Aprile e come il giornalista dell’Huffington Post De Angelis.

Il fulcro della puntata è stato raggiunto quando si è parlato delle previsioni di crescita piuttosto negative per il nostro Paese, contrarie rispetto a quelle pronosticate dal ministero dell’Economia in vista della preparazione della legge di bilancio. Per questo motivo, si chiede a Bagnai se il governo ha in mente delle misure per mettere in campo quella che, semplificando, può essere definita manovra correttiva.

La manovra correttiva in deficit secondo Alberto Bagnai

Le parole di Bagnai sono piuttosto sibilline e non lasciano presagire nulla di buono: «Se per manovra correttiva intendiamo mettere nuove tasse, allora la mia risposta è no. Ci hanno già provato quelli del governo Monti e le cose sono andate come sappiamo. Tuttavia, se per manovra correttiva si intende un supporto all’economia italiana, noi lo faremo».

Ma questa frase non chiarisce le modalità con cui questo supporto all’economia italiana dovrà essere erogato. Alberto Bagnai prova a essere più chiaro dopo essere stato incalzato sul tema dalla Gruber: «Non possiamo dare per scontato – dice il senatore leghista – che questa manovra correttiva debba essere fatta in senso restrittivo. Si può fare una manovra anche in deficit». Dunque, la ricetta di Bagnai sarebbe quella di attingere ancora al deficit per proporre delle presunte misure espansive per l’economia italiana. Una soluzione che farebbe tremare qualsiasi equilibrio nazionale e internazionale.

Il vero tallone d’Achille, però, resta sempre quello dell’uscita dall’Euro. Bagnai è sempre stato a favore di questa proposta. Tuttavia, il governo non sembra intenzionato a metterla in pratica. Come se ne esce? «Il no all’euro non è nel contratto di governo, ma è nel programma della Lega». Chiarissimo.

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