Alan Kurdi, due mamme e due bambine a terra: gli altri ancora in mare

05/04/2019 di Redazione

Un piccolo spazio per respirare e per cercare di risolvere quantomeno le situazioni più disperate. Ma per altri 60 migranti della nave Alan Kurdi c’è ancora da aspettare. Le autorità italiane hanno autorizzato lo sbarco di due madri e dei loro due bambini piccoli, ma hanno continuato a mantenere la linea dura per il resto dell’equipaggio della nave dell’ong Sea Eye. Questa mattina Matteo Salvini aveva detto: «Hanno raccolto i migranti a poche decina di miglia dalla costa della Libia, ne hanno fatte oltre cento per arrivare in Italia: è senz’altro un atto politico».

Alan Kurdi, sbarcate solo due madri e due bambini

Insomma, salvo che per le due madri e per i loro due piccoli bambini, la vicenda della nave Alan Kurdi è destinata a non trovare una soluzione in tempi rapidi. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva invitato la Germania a prendersi le sue responsabilità, dal momento che la Sea Eye è una ong tedesca e la nave batte bandiera della Germania. Berlino aveva dato rassicurazioni sulle proprie responsabilità in materia di accoglienza, ma aveva chiesto che i migranti potessero sbarcare al più presto.

La Germania ha chiesto una rapida soluzione per la Alan Kurdi

Un portavoce del ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer aveva annunciato: «Abbiamo pregato la Commissione Ue di assumere il coordinamento del caso Alan Kurdi e di considerare la necessità che la nave entri al più presto in un porto sicuro». Al momento, però, la situazione è in stallo e nessuno potrà quantificare – nelle prossime ore – il tempo necessario a sbloccare l’ennesima situazione imbarazzante nel mar Mediterraneo.

[FOTO dal profilo Twitter della Sea Eye]

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