Alan Kurdi e Alex in arrivo a Lampedusa, nonostante l’alt del governo

Nelle prossime ore potrebbe esserci traffico davanti al porto di Lampedusa. In attesa di una risoluzione per una situazione di emergenza, due navi di due ong diverse – Alan Kurdi e Alex, rispettivamente di Sea Eye e di Mediterranea – sono a largo dell’isola con 106 migranti a bordo, complessivamente. La Sea Eye ha detto di non aver paura del ministro dell’Interno Matteo Salvini e di essere pronta a fare rotta verso Lampedusa con i suoi 65 migranti a bordo. La Alex, invece, è ancora ingabbiata nel tira e molla Roma-La Valletta sugli aiuti che Malta potrebbe fornire al governo italiano che, comunque, non avrebbe intenzione di lasciar sbarcare i 41 migranti (13 sono stati portati in salvo dalla Guardia Costera viste le condizioni di salute difficili).

Alan Kurdi e Alex, situazioni simili con vista Lampedusa

La Sea Eye ha affermato di aver informato la Libia, Malta, l’Italia e l’Olanda, ma di non aver ricevuto alcuna indicazione in merito. E allora, il guanto di sfida è stato lanciato: «Non ci facciamo intimidire da un ministro dell’interno, piuttosto ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino – ha concluso Sea Eye -. La legge del mare dovrebbe essere applicata sempre, anche se un rappresentante del governo si rifiuta di seguirla». Intanto, il governo italiano ha inviato delle motovedette della Guardia Costiera per intimare l’alt all’imbarcazione.

Alan Kurdi e Alex, il caos dell’aiuto di Malta

D’altro canto, la Mediterranea ha diffuso un comunicato per fare chiarezza sulle trattative con Malta: in molti accusano l’equipaggio di non voler andare verso La Valletta. La verità è che, per una barca a vela, fare 100 miglia nautiche in questa condizione è impossibile.

«Abbiamo addirittura scoperto – scrivono da Mediterranea – che, secondo ITMRCC di Roma, in prossimità dell’arrivo nelle acque territoriali maltesi, ALEX dovrebbe caricare di nuovo a bordo, in spregio a qualsiasi norma sulla sicurezza della navigazione, tutte e 41 le persone ed entrare così nel porto di La Valletta. Inquietanti sono poi le notizie di stampa che, da diverse autorevoli fonti, denunciano l’esistenza di un accordo tra Governo italiano e maltese finalizzato al sequestro dell’imbarcazione ALEX e all’arresto di tutto il nostro equipaggio. Atti ritorsivi fuori da ogni rispetto dello stato di diritto».

[Foto dall’account Twitter di Mediterranea]

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