Il Sindaco di Ferrara e i clandestini che «sono solo un tumore da sradicare»

Il post di Alan Fabbri e la replica di Emilia-Romagna Coraggiosa

01/10/2020 di Enzo Boldi

Le parole sono come pietre, soprattutto quando vengono pronunciate (o scritte, come in questo caso) da una persona che di professione non fa solo il politico, ma anche il primo cittadino di una città. Si tratta di Alan Fabbri, leghista e sindaco di Ferrara, che parlando della decisione della Questura di respingere 134 permessi di soggiorno (e di revocarne 12 da inizio anno) ha detto che i clandestini «sono solo un tumore da sradicare». Pensiero che, inevitabilmente, ha provocato moltissime reazioni.

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«Se chiedi la protezione internazionale la devi meritare, lavorando onestamente e rendendoti utile alla collettività che ti ospita. Clandestini, violenti, spacciatori e bivaccatori seriali, che altro non fanno che rendere meno sicura la nostra città, non possono pretendere alcun diritto, devono solo tornare da dove sono venuti. – ha scritto Alan Fabbri su Facebook -. Per noi non sono né risorse né persone da integrare a nostre spese. Sono solo un tumore da sradicare».

Alan Fabbri e i clandestini come un tumore da sradicare

Poi, quasi a voler confermare la legittimità di quel suo pensiero, ha postato la notizia di un brutto fatto di cronaca accaduto a Ferrara, dove una 16enne è stata violentata da un richiedente asilo nigeriano. Una storia di violenza e una brutta pagina di cronaca. Ma non abbiamo trovato commenti di Alan Fabbri, per esempio, su un altro caso di cronaca avvenuto in Emilia-Romagna a inizio settembre, con un candidato nella lista di Lucia Borgonzoni finito ai domiciliari con l’accusa di aver partecipato a festini a base di sesso e orge alla presenza di minorenni, con una delle giovani che ha accusato proprio Luca Cavazza di averla spinta a partecipare. Ma lì il silenzio, come se i reati commessi dagli italiani siano meno gravi.

Il comunicato di Emilia-Romagna Coraggiosa

«Alan Fabbri, sindaco leghista di Ferrara, ha definito i clandestini ‘tumori da sradicare’. Un linguaggio semplicemente inaudito ed inaccettabile. Indegno per un Sindaco – scrive in una nota la lista Emilia-Romagna Coraggiosa. Perché non è in alcun modo tollerabile che chi guida e rappresenta una comunità lavori per alimentare odio e divisioni, utilizzando espressioni così violente e barbare. Chi ha ruoli di governo e istituzionali deve contribuire a risolvere i problemi non lavorare per acuire odio e divisioni. Qui non si tratta di sicurezza o di gestione dei flussi migratori. In gioco c’è qualcosa di più profondo. Persone come ‘tumori da sradicare’. Parole paragonabili solo a quelle udite nei momenti peggiori della storia del Novecento. Ma a tutto c’è un limite. E la deriva leghista l’ha abbondantemente superato. Ferrara e l’Emilia-Romagna sono altro».

(foto di copertina: da profilo Instagram del sindaco di Ferrara)

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