#AiutaUnaPIVA, la petizione per chiedere a chi non ha bisogno di rifiutare il bonus e ‘donarlo’ a chi è in difficoltà

26/03/2020 di Enzo Boldi

Uno dei temi al centro delle discussioni dopo gli ultimi decreti del governo sul punto di vista economico dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus è quello legato ai supporti per i lavoratori autonomi. Quel bonus di 600 euro destinato alle Partite Iva ha provocato diverse reazioni: da chi lo ha definito insufficiente a chi, come Francesco Nicodemo, ha deciso di avviare una petizione online per chiedere un emendamento al Decreto Cura Italia che permetta l’istituzione di una sorta di fondo cassa dove raccogliere gli indennizzi di chi decide di rifiutare questo bonus e ‘donarlo’ a chi ha più bisogno. La raccolta firme «AiutaUnaPIVA» ha già raccolto 30mila adesioni in una settimane.

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«Ho lanciato la petizione perché in questo momento bisogna sostenersi l’un l’altro in mutuo soccorso – ha spiegato Francesco Nicodemo a Giornalettismo -. E le partite Iva sono tra i lavoratori più fragili in questo momento. Speriamo ci ascoltino». E la richiesta sembra essere talmente semplice dal non poter rimanere inascoltata. Prima di tutto si fa una richiesta di solidarietà a tutte quei lavoratori autonomi a Partita Iva che, per condizioni economiche, non hanno bisogno di quei 600 euro al mese di bonus. Poi si chiede al governo che tutti quegli indennizzi rifiutati siano messi in un fondo cassa per aiutare chi, invece, ha maggiori difficoltà.

La petizione online «AiutaUnaPIVA»

Ed è con questo spirito che è nata la petizione «AiutaUnaPIVA». Un mutuo soccorso che chiede a chi non ha problemi di pensare a chi, invece, in questa emergenza è realmente a rischio. «L’indennizzo va ad una platea di quasi 5 milioni di persone – si legge nel testo che accompagna la raccolta firme promossa da Francesco Nicodemo -. Non tutti i lavoratori di queste categorie sono nelle medesime condizioni. Noi non siamo tutti uguali. C’è chi sta soffrendo di più gli effetti dell’emergenza Coronavirus, e chi invece, per fortuna meno».

Aiutare chi è più in difficoltà

La soluzione? «Dare la possibilità a chi non ne ha bisogno di rifiutare il bonus e di “donarlo” a chi invece è in difficoltà. Come si può fare? Ad esempio creando un fondo di solidarietà in cui raccogliere gli indennizzi rifiutati, per poi redistribuirli seguendo criteri di reddito e di calo dell’attività lavorativa. Perciò mi rivolgo al Presidente Conte, ai Ministri competenti, ai Presidente di Camera e Senato, e ai Presidenti dei gruppi parlamentari di lavorare a un emendamento al Decreto Cura Italia che vada in questa direzione».

(foto di copertina: da petizione online su Change.org)

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