AGCOM ha diffidato Dazn dopo il caos Google Drive

L'Autorità ha riconosciuto la responsabilità della segnalazione fatta da Dazn che ha contribuito a mandare in tilt Google Drive in Italia per oltre sei ore. Ma è solo un cartellino giallo, per ora

24/10/2024 di Gianmichele Laino

Segnalazioni temerarie. Si potrebbe riassumere in questo concetto l’idea che AGCOM si è fatta dell’episodio che, sabato scorso, ha visto il Piracy Shield bloccare l’intero ecosistema di Google Drive in Italia per oltre sei ore, con conseguenze che sarebbero state molto più gravi se questo evento si fosse verificato, ad esempio, in orario di lavoro o in orario scolastico. Perché, con un comunicato, l’autorità ha reso noto il fatto di aver diffidato l’OTT Dazn per la segnalazione sbagliata che ha innescato la catena di errori che ha bloccato il servizio di Big G.

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AGCOM diffida Dazn per la segnalazione temeraria al Piracy Shield

Come ampiamente spiegato, Piracy Shield blocca i siti pirata che trasmettono senza autorizzazione eventi coperti dal copyright come quelli sportivi. Il tutto parte da una serie di soggetti autorizzati a fornire delle segnalazioni delle attività illecite: una volta partita la segnalazione, il sito pirata dovrebbe essere bloccato in 30 minuti. La frenesia di questa operazione può portare, però, a effettuare delle segnalazioni approssimative che generano conseguenze come quella a cui abbiamo assistito sabato scorso, senza contare che il blocco dell’indirizzo IP può portare anche al down di siti che, magari, condividono quello stesso IP, ma che con la trasmissione pirata non hanno nulla a che fare.

«Il Consiglio dell’Autorità – si legge nella nota di AGCOM -, nella riunione odierna, alla luce della relazione tecnica presentata dagli uffici competenti sull’evento occorso sabato sera in relazione ad una segnalazione di blocco riferita per errore a Google Drive, ha deciso di diffidare DAZN in qualità di segnalatore accreditato sulla piattaforma Piracy Shield, ad assicurare la massima diligenza e il massimo rigore nella presentazione delle istanze di blocco e nella raccolta delle relative prove. L’Autorità si è riservata di adottare tutti i provvedimenti di competenza in caso di inottemperanza».

Dunque, è stato confermato che lo screenshot della scomparsa del ticket di segnalazione (che girava sui social network nello scorso weekend) non corrispondeva a un effettivo tentativo di AGCOM di occultare le prove sul responsabile dell’avvio della catena degli orrori di sabato 19 ottobre. Anche perché i segnalatori autorizzati sono Lega Serie A, Dazn e Sky, con Dazn che aveva interesse nel bloccare la trasmissione pirata di un evento che stava trasmettendo in esclusiva. Dunque, AGCOM non solo è risalita a Dazn in quanto responsabile della segnalazione errata, ma ha anche diffidato la stessa Dazn a non commettere più lo stesso errore.

In ogni caso, le decisioni di AGCOM (contestualmente, come spiegheremo in un altro articolo del nostro monografico di oggi, l’autorità ha anche rivolto un ulteriore richiamo a tutte le piattaforme a iscriversi al sistema di Piracy Shield) non sembrano essere del tutto condivise dai vari commissari. In diversi momenti del percorso decisionale, infatti, AGCOM non ha registrato la votazione né del commissario Antonello Giacomelli, né della commissaria Elisa Giomi. Quest’ultima, soprattutto, ha richiesto una misura piuttosto estrema come la sospensione del Piracy Shield.

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