L’Agcom stabilisce uno stop di sei mesi per i programmi di Panzironi

14/04/2020 di Redazione

Risaliva allo scorso 19 marzo l’avvertimento dell’Agcom, l’autorià garante delle comunicazioni, ai programmi che si servivano dell’intervento di Adriano Panzironi al loro interno. Oggi, la stessa autorità ha deciso lo stop di sei mesi per i suoi programmi, dando seguito a quell’avvertimento ad altri canali che prevedevano sue ospitate e che era stato lanciato ormai circa un mese fa.

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Adriano Panzironi sospeso dall’Agcom, la decisione dell’autorità

Ecco il comunicato stampa dell’Agenzia garante delle comunicazioni:

«L’Agcom – si legge – ha ordinato la sospensione per un periodo di sei mesi dell’attività di diffusione dei contenuti da parte dei servizi di media audiovisivi sul canale 880 Sat e sul canale 61 dtt esercitati rispettivamente dalla società dalla società Italian Broadcasting S.r.l e Mediacom S.r.l. a seguito della programmazione del format ‘Il cerca salute’ e dello speciale ‘Quello che non vi hanno detto sul Corona-virus’ in relazione al ‘metodo Life 120’ di Adriano Panzironi». 

Si tratta di due prohrammi che, appunto, andavano avanti sul canale 880 del satellite e 61 del digitale terrestre, mandati in onda dalle società Italian Broadcasting e Mediacom. Adriano Panzironi, pur non avendo conseguito la laurea in medicina, ha sempre affrontato nel corso delle sue trasmissioni tematiche controverse come quelle legate alla salute.

Quello che l’Agcom sta mettendo in discussione in questo momento riguarda la violazione delle disposizioni che impongono il rispetto della salute pubblica e vietano di indurre comportamenti che possano metterla in pericolo (il riferimento legislativo è al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 del 2005), perché nel corso delle trasmissioni l’Autorità ha rilevato la diffusione di contenuti, commerciali e non, potenzialmente suscettibili di porre in pericolo la salute degli utenti in quanto induttivi di una sottovalutazione dei rischi potenziali connessi al virus Covid-19 e dell’erroneo convincimento che lo stesso virus possa essere trattato o prevenuto con misure non terapeutiche, ma alimentari o di mera integrazione.

Ancora una volta, sotto la lente d’ingrandimento dell’autorità, ci sarebbero i cosiddetti prodotti LIFE120, pubblicizzati nel corso delle trasmissioni che lo hanno visto protagonista.

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