Adinolfi: «Minacce di morte, imparo a difendermi». Ma per lui «la legittima difesa resta una caz**ta»
26/07/2019 di Enzo Boldi
Pistola stretta tra le due mani, cuffie che cingono la sua testa per ripararsi dall’esplosione dei colpi, occhiali protettivi per difendersi gli occhi. Così si è presentato questa mattina, attraverso una foto condivisa sul suo profilo Facebook, Mario Adinolfi. Il fondatore del Popolo della Famiglia ha fatto sapere che si sta allenando sul come si tiene un arma in mano per via delle minacce che riceve costantemente da oltre cinque anni. Poi, però, dice di essere contro la legge sulla legittima difesa.
Adinolfi ha deciso di condividere con le persone che lo seguono sui social anche per rendere pubblica la notizia di minacce che sono arrivate nei suoi confronti negli ultimi cinque anni. Lo stesso fondatore del Popolo della Famiglia, ha voluto sottolineare che la sua è solamente una strategia difensiva per farsi trovare pronto in caso di necessità, valutando, comunque, negativa la riforma della legittima difesa approvata solo qualche mese fa dal governo Lega-M5S, che ha modificato la legge fatta dai governi precedenti.
Mario Adinolfi e la foto mentre si allena con la pistola
«Per cinque anni, innumerevoli minacce di morte – ha scritto Mario Adinolfi sul suo profilo Facebook -. E allora imparare a difendersi (ma la legge sulla legittima difesa resta ‘na pericolosa cazzata, semplicemente saper maneggiare un’arma è meglio che non saperlo fare se si è pubblicamente esposti)». Imparare a difendersi, dunque, per tutelarsi dopo le minacce ricevute nel corso degli anni.
La legittima difesa è «’na pericolosa cazzata»
L’inciso che merita un’ulteriore sottolineatura arriva nella parentesi, quando parla della legittima difesa che «resta ‘na pericolosa cazzata». Un giudizio che non lascia spazio alle interpretazioni. Mario Adinolfi, quindi, si allena per imparare a maneggiare una pistola (o arma di qualsiasi tipo) in caso di necessità, ma dice non alla legittimità di sparare se si viene offesi fisicamente.
(foto di copertina: da profilo Facebook di Mario Adinolfi)