Il capo di Instagram Adam Mosseri accetta di testimoniare davanti al Senato

La testimonianza, dopo le controversie legate all'utilizzo della piattaforma da parte dei minori, sarà depositata nel mese di dicembre

25/11/2021 di Gianmichele Laino

Mossa a sorpresa. Nella settimana del 6 dicembre, in una serie di udienze, il capo di Instagram Adam Mosseri ha deciso che testimonierà a Capitol Hill, davanti alla commissione del senato che ha ascoltato – tra gli altri – la whistleblower di Facebook Frances Haugen, che per prima – con la contestuale diffusione di materiali riservati ai giornali – aveva documentato la consapevolezza dei vertici della società di Menlo Park (che nel frattempo ha cambiato nome in Meta) dei disagi provati dagli adolescenti dopo l’utilizzo della piattaforma di Instagram.

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Adam Mosseri e la sua testimonianza a Capitol Hill

Richard Blumenthal ha richiesto a gran voce la testimonianza di Mosseri, definendolo senza dubbio la persona più indicata per fornire delle spiegazioni sull’utilizzo di Instagram da parte dei minori e sui possibili disagi con la loro concezione di aspetto fisico che i ragazzi hanno avuto. In modo particolare, il tema è quello dell’educazione alimentare applicata al proprio corpo: secondo Frances Haugen è un attimo dal passare a visualizzare dei contenuti che suggeriscono delle ricette salutari a veri e propri incitamenti all’anoressia. Ma ci sono anche altri dettagli sull’impiego della piattaforma che sono stati messi in evidenza sia negli articoli di stampa che hanno parlato dei Facebook Papers, sia nelle deposizioni della whistleblower. Adam Mosseri dovrà dare indicazioni anche sulla trasparenza della piattaforma, internamente e a livello di governance, così come esternamente nei confronti degli utenti.

Le richieste al capo di Instagram da parte della commissione al Senato

Cosa verrà chiesto, nello specifico, ad Adam Mosseri? Possibile che la commissione del Senato che sta affrontando il tema stia ragionando sulla possibilità di insistere nell’ottenere i criteri che regolano l’algoritmo di Instagram, la scelta dei contenuti suggeriti agli utenti, la targettizzazione degli stessi. Soprattutto quando si parla di minori. Dalla sua parte, il democratico Richard Blumenthal ha il precedente di altre società che sono state chiamate in causa sulle stesse tematiche, come TikTok, SnapChat o YouTube. Queste ultime, nel corso dell’udienza che hanno celebrato presso il senato, hanno preso le distanze dal comportamento di Facebook, sottolineando come la trasparenza sia una delle componenti fondamentali delle proprie policies. La domanda che la commissione di Capitol Hill farà ad Adam Mosseri può essere riassunta in questi termini: perché Meta (e Instagram, nella fattispecie) non può fare ciò che gli altri, almeno a parole e a impegni presi, si sono detti in grado di fare?

FOTO – licenza CreativeCommons

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