Accordo trovato tra governo e farmacisti per le mascherine a 50 centesimi

In questi giorni si sono moltiplicate le fotografie di farmacie che esponevano cartelli con su scritto: «Non disponibili mascherine a 50 centesimi, chiedere spiegazioni al governo». E soltanto alcune catene della grande distribuzione erano riuscite a portare il prezzo dei dispositivi sanitari sulla soglia obbligatoria indicata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte quando ha annunciato il nuovo dpcm il 26 aprile scorso. Ora è stato raggiunto l’accordo mascherine dal commissario straordinario Domenico Arcuri, che è riuscito a siglare un’intesa per una fornitura da 10 milioni di pezzi con le associazioni di categoria delle farmacie.

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Accordo mascherine, raggiunta l’intesa su 10 milioni di pezzi

Domenico Arcuri, Federfarma e l’Associazione Distributori di Farmaci (Adf) hanno fissato i termini di un’intesa. Secondo questo accordo, infatti, i farmacisti pagherebbero all’ingrosso 38-40 centesimi per le mascherine da mettere in vendita nei propri esercizi, con un guadagno di circa 10 centesimi alla vendita per ognuna. Un guadagno che sarebbe doppio, stando alle parti che hanno firmato l’accordo, rispetto a quello che era invece previsto per il settore prima dello scoppio dell’emergenza che ha fatto salire alle stelle i prezzi – e di conseguenza i guadagni – sulle mascherine.

L’accordo permetterà di sopperire alla mancanza di dispositivi a 50 centesimi lamentata da tante farmacie e da tanti punti di distribuzione: sulle mascherine a 50 centesimi c’era stato un fortissimo battage comunicativo da parte del governo, che era culminato anche in momenti di scontro molto aspro da parte del commissario straordinario Arcuri contro i cosiddetti «liberisti da divano che bevono cocktail» per il fatto di aver criticato il prezzo di Stato imposto sulle mascherine.

L’accordo mascherine con le sigle legate alle farmacie è solo un primo punto: nei prossimi giorni, il commissario straordinario all’emergenza punterà anche alla chiusura di un patto con i tabaccai per la vendita dei dispositivi di protezione al prezzo calmierato di 50 centesimi.

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