L’accordo M5S-Lega ancora non c’è, l’ultimatum di Salvini: «O si chiude lunedì o parola a Mattarella»

L’accordo M5S-Lega avvolto dal mistero. Ieri i vertici delle due forze politiche hanno chiuso il contratto di programma per dar vita ad un nuovo esecutivo. Ma i due leader, che avrebbero dovuto sciogliere nel giro di poche ore i dettagli, tardano a siglare l’intesa definitiva. Sembrava fatta. E invece bisogna ancora attendere. In più manca ancora un nome per la presidenza del Consiglio. Luigi Di Maio, a ora di pranzo, si mostra ottimista e annuncia la chiusura del contratto entro la serata. Ma è Matteo Salvini a dettare l’ultimatum, dirattamente da Aosta dove è impegnato nella campagna elettorale per le regionali del 20 maggio.

 

Accordo M5S-Lega, Salvini detta l’ultimatum: «Tutto pronto lunedì o parola a Mattarella»

«Lunedì o si chiude oppure abbiamo fatto un enorme lavoro, in pochissimo tempo, del quale qualcuno ci sarà grato, ce l’abbiamo messa tutta – ha detto Salvini -. E la parola tornerà al presidente Mattarella. Altro tempo non ne vogliamo portare via. Sono ottimista per natura ma bisogna essere anche realisti. Ci sono scelte che dipendono da noi e altre scelte che dipendono da altri». Il riferimento, con ogni probabilità, è alle tensioni con i vertici europei per la scarsa fiducia nelle possibilità concrete di attuazione del programma.

Salvini non si è sbilanciato nemmeno sul nome del premier, ma qualche indizio più lo ha dato: «Il premier sarà una persona seria. Se ci sarà, firmerà il contratto e sarà il garante dell’attuazione del programma, non diamo pacchetti chiusi a nessuno. Chiunque sia, sarà protagonista o magari è già protagonista, della stesura di questo programma».

La lunga giornata di M5S e Lega per chiudere l’accordo di governo

L’ultimo faccia a faccia tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini si è tenuto in mattinata e il capo politico del Movimento 5 Stelle e il leader della Lega non sono giunti a una soluzione, né sul nome del premier da indicare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, né su tutti i punti del contratto di governo.

L’incontro mattutino tra i due leader di Movimento 5 Stelle e Lega è andato avanti dalle 10 sino circa alle 13.30. E mentre dall’area pentastellata arrivavano dichiarazioni ottimiste sia sull’accordo totale sul nuovo contratto, sia sul nome per il presidente del Consiglio, dal Carroccio frenavano in maniera decisa. «Passi avanti sul premier», ripetevano i pentastellati. «Non abbiamo chiuso nulla», facevano eco dalla Lega. Il vertice tra le varie parti interessate è stato molto tirato. Alcune immagini hanno mostrato i vari componenti del tavolo in maniche di camicia, in quella che è sembrata la scena di una trattativa serrata.

accordo M5S-Lega
Le immagini della riunione di oggi tra M5S-Lega ANSA/FRAME VIDE M5S

Di Maio: «Contratto chiuso in serata, sul premier trattiamo ancora»

Ma, alla fine, è sembrato di rivivere un po’ la scena a cui si è assistito lunedì scorso dopo le consultazioni al Quirinale. Se Di Maio si era mostrato disteso e sereno all’uscita dall’incontro con il presidente della Repubblica, non si poteva dire lo stesso di Salvini che era stato molto più prudente e che aveva anche anticipato: «Se ci sono le condizioni per lavorare bene lo si fa, altrimenti si torna al voto».

 

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A chiarire parzialmente le cose, ci ha poi pensato Di Maio che ha rilasciato una dichiarazione ai giornalisti presenti: «In serata dovremmo chiudere il contratto – ha affermato abbandonando il vertice -. Sul premier stiamo ancora ragionando, non abbiamo ancora chiuso. Cerchiamo di tenere aggiornato il Quirinale». Ma non ha detto esplicitamente se sarà lunedì la giornata dedicata a riferire a Mattarella l’esito delle trattative.

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Accordo M5S-Lega, Matteo Salvini è sorridente

Di Maio rincara la dose dopo pranzo, Salvini vola ad Aosta

Dopo pranzo, Di Maio è tornato a parlare con i cronisti ribadendo come sul contratto «siano stati sciolti tutti i nodi e che nei prossimi giorni scioglieremo quello del premier». Secondo il leader del Movimento 5 Stelle, nel piano di governo sarà presente anche il conflitto d’interessi. Nulla di più, però, sui possibili nomi per la presidenza del Consiglio. Intanto, Matteo Salvini – dopo l’incontro di questa mattina – è volato ad Aosta per chiudere la campagna elettorale per le elezioni regionali. «Ciao amici – ha scritto su Instagram -, si parte direzione Aosta. Si vede tanto che negli ultimi giorni sto dormendo molto poco? Sto lavorando per voi, ce la metto tutta».

 

 

I complimenti del Cremlino e la censura della Meloni

Una mattinata non particolarmente proficua, dunque, al termine della quale – in ogni caso – arrivano i complimenti direttamente dal Cremlino per il lavoro svolto da Movimento 5 Stelle e Lega. «La volontà di ritirare immediatamente le sanzioni Ue alla Russia inclusa, secondo le prime indiscrezioni, nel contratto di governo fra Lega e Movimento 5 Stelle è un buon segno – riporta all’Ansa una fonte vicina a Vladimir Putin – anche se l’Italia sarà chiamata a uno sforzo maggiore in sede europea se davvero vuole che le sanzioni vengano abolite».

Per le altre parti politiche, invece, è già tempo di dubbi: «Attendiamo il nome del premier, ma non si giochi a scatola chiusa – ha dichiarato Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia -. L’incarico doveva essere dato al centro-destra come coalizione che ha preso più voti. er noi è dirimente che il presidente del Consiglio sia un esponente della Lega o comunque del centrodestra o d’ispirazione di centrodestra, ricordo che il M5s è arrivato secondo alle elezioni, quindi sarebbe non rappresentativo di quella che secondo noi la volontà popolare alle elezioni dello scorso 4 marzo».

Sul contratto di governo M5S-Lega interviene anche Emmanuel Macron

Critico anche il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron: «Bisogna accettare quello che i popoli decidono – ha affermato -. Non so quali saranno le posizioni del nuovo governo italiano. Quello che vedo ora sono forze eterogenee e paradossali che potrebbero allearsi su un progetto. C’è una parte di incertezza a questo stadio ma ho anche un elemento di fiducia perché il presidente della Repubblica Mattarella ha indicato che il governo dovrà lavorare con l’Ue». Il timore di un’Italia che possa allontanarsi da quelle che sono le posizioni dell’Eurozona, infatti, è piuttosto condiviso.

Il Partito Democratico scettico sull’accordo di governo

«Vediamo, sinceramente nel balletto di dichiarazioni, di tweet, di foto, di annunci che Salvini e Di Maio da ormai più di 80 giorni stanno raccontando al Paese, continuano a girare attorno a questo tema e per il momento non abbiamo ancora traccia di una decisione – ha detto il segretario reggente del Partito Democratico Maurizio Martina – Sinceramente questo non è all’altezza di un grande Paese come l’Italia». Martina, come Salvini, si trova in Val d’Aosta dove sta seguendo da vicino le ultime battute della campagna elettorale per le elezioni regionali.

Accordo M5S-Lega, i punti del programma quasi definitivo

Nei punti del programma quasi definitivo per raggiungere l’accordo M5S-Lega sparisce lo stop ai cantieri della Tav Torino-Lione, si accetta il reddito di cittadinanza a tempo, si cerca di attuare in prospettiva il superamento definitivo di tutti i campi rom (e non soltanto quelli irregolari). Confermata la Flat-Tax a due aliquote e il superamento della legge Fornero con l’introduzione della quota 100. Nel programma restano le misure che hanno tanto fatto discutere i vertici europei (il superamento del debito attraverso la richiesta di congelare i Btp in possesso della Banca Centrale Europea) e le innovazioni nelle strategie della politica estera, con un occhio di riguardo alla Russia di Putin.

 

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Tuttavia, sembra proprio che un accordo M5S-Lega sia ancora molto distante, quantomeno sui nomi da proporre per la presidenza del Consiglio. Ci sarà bisogno di altri incontri per poter tirare le somme di questo nuovo possibile esecutivo: le ultime indiscrezioni danno come possibili premier incaricati lo stesso Di Maio, e i parlamentari Alfonso BonafedeRiccardo FraccaroVito Crimi e Vincenzo Spadafora.

(Immagine di copertina da un video del M5S. Fonte: archivio Ansa)

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