L’autogol del governo sulle accise: dal taglio (mai avvenuto) promesso da Salvini, all’aumento del Conte-2
10/12/2019 di Enzo Boldi
Le accise carburanti sono la coperta di Linus della politica italiana. C’è chi ci ha realizzato sopra una campagna elettorale a suon di video e promesse di tagli mai avvenute; poi c’è chi – per recuperare soldi per la Manovra – decide non solo di non dare seguito a quel che gli italiani aspettano da tempo, ma anche di aumentare con effetti che inevitabilmente graveranno sulle tasche degli automobilisti. E così il governo Conte-2 si trova protagonista di una delle decisioni (per ora si tratta di un emendamento, ma i tempi sono già maturi) più impopolari, dopo essersi riempito la bocca di auto-elogi per aver evitato l’aumento dell’Iva.
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Togli da una parte, metti dall’altra. Il sottile equilibrio dell’economia italiana non poteva che portare a conseguenze che, per un verso o nell’altro, avrebbero attinto dal portafoglio dei cittadini. In un verso e nell’altro. I soldi per finanziare la Manovra 2020 – e il piano triennale che arriva fino al 2022 -,arriveranno sempre dai cittadini. In particolar modo dagli automobilisti che, con altissima probabilità, troveranno il prezzo di benzina e gasolio aumentato per via di maggiori imposte.
Le accise carburanti in aumento dal 2021
Non ora, ma dal 2021. Il sub-emendamento sulle accise carburanti, presentato in commissione Bilancio al Senato, fa già le stime di quanto questi aumenti su benzina e diesel porterebbero nelle casse dello Stato. Si parla di oltre 300 milioni tra poco più di un anno e di 650 milioni per il 2022 di maggiori entrate. Numeri che porterebbero a passare dai 900 milioni di euro di entrate attuali, agli 1,2 miliardi nel 2021 e 1,7 miliardi di euro nel 2021.
Da Salvini al Conte-2
E i riflessi arriveranno direttamente, come da tradizione, nei distributori di benzina e diesel. Il prezzo dei carburanti, già elevato di suo nonostante alcune oscillazioni che, però, non riportano mai la situazione al punto di partenza, è destinato a lievitare nei prossimi anni. E per colpa dello Stato. C’era chi prometteva – poi fuggendo – di tagliare le accise carburanti senza mai neanche affrontare il tema a livello politico. C’è chi non lo prometteva e, di fatto, ha scelto di aumentarle.
(foto di copertina: ANSA/ GUIDO MONTANI)