Abusi di polizia, un sito per denunciarli

Negli Usa, un’associazione che si dichiara no-profit fa da intermediaria tra le vittime delle forze dell’ordine e i loro rappresentanti, ma non tutti i casi segnalati vengono risolti. Questione di soldi.

Che ci si imbatta in abusi di potere ,  in spintoni pesantimanganellate violente, che ci si trovi storditi da cannoni sonori o piuttosto custodi di dolori lancinanti, potrebbe  purtroppo capitare a ciascuno di noi di farci, prima o poi, questa domanda: è possibile denunciare i carabinieri e/o la polizia? La risposta arriva  direttamente da  yahoo answers . Scrive  Ale G. non si denuncia qualcuno ma un fatto previsto dalla legge come reato…” Dovrebbe  essere  sufficiente  recarsi  in procura, o in un qualsiasi ufficio delle forze dell’ordine-ci spiega- ma sembra quanto meno pregiudizio  diffuso  che non si tratti di  faccenda  del tutto  semplice.

QUANTO MI COSTI – Devono pensarla un po’ così anche in America, tanto che un’associazione che si pone come intermediaria tra le vittime di abusi subiti della polizia e la polizia stessa  vanta un milione di visitatori unici nuovi al mese . Stentiamo a crederci ma è quello che si legge sulla home page del sito web del  Police Complain Center di Washington. Più di venticinque anni di vita, diretto da ex un attivista americano impegnato sul fronte dei diritti civili, Diop Kamau, si presenta  come un ente nazionale no profit, che tanto no profit però non ci pare. Il Police Complaint Center di Whashington, avvalendosi delle meraviglie della tecnologia di cui dispone,  indaga sui presunti episodi di abusi da parte delle forze dell’ordine, quelli che  gli vengono segnalati e che tenta di risolvere.  Si legge nelle pagine della vetrina web: i nostri collaboratori sono studenti, ricercatori, avvocati, ex agenti di polizia e investigatori privati autorizzati. . Il nostro servizio principale è assistere le vittime quando denunciano le violazioni  subite alle autorità  competenti. Abbiamo anche  la facoltà di indagare i poliziotti accusati di  comportamento riprovevole. Peccato, però, che  usufruire di tutto abbia un certo prezzo, anche piuttosto elevato.  Attualmente esistono due livelli di assistenza, quello free e quello a pagamento.  Si va dal costo di una telefonata o della connessione internet, a cifre ragguardevoli, anche di diverse migliaia di euro. Il tariffario, in questo caso, varia a seconda dei servizi richiesti. Prezzi differenti per servizi differenti. Si accettano anche donazioni. Se però non si è disposti a scucire un euro è possibile segnalare l’abuso con una chiamata o compilare un apposito form dal sito stesso. In questo caso il police Complaintt Center si assume l’incarico di consegnare la denuncia all’ufficio  entro 15 giorni,  ma non garantisce che l’operazione vada a buon fine. É infatti  poi compito della vittima quello contattare la polizia  per  assicurarsi che nell’arco di 45 giorni  l’abbia ricevuta. Altrimenti, se si ha la possibilità di sborsare qualche migliaia di euro, si dovrebbe star tranquilli. Il Complaint Center penserà  a tutto, anche a riprendere con telecamere nascoste quanto avviene all’interno degli uffici.

NON FIDATEVI – Rassicura-lo leggiamo ancora sul sito- per noi è una poliziaprocedura legale e ancora: sono 5000 i casi risolti con l’ausilio di telecamere nascoste, 300 coloro  che ogni anno si affidano alla nostra organizzazione, 1500 le richieste d’aiuto che ci arrivano ogni mese. Non tutte vengono accolte. Non sempre si tratta di un vero abuso. Non tutti i casi poi vengono risolti. Molti finiscono in una sezione del sito personale del direttore Kamau   dedicata ai presunti diffamatori, coloro che nel web hanno parlato male del Police Complaint. Tra di essi ancora non ci riesce di trovare  una certa Jane di Los Angeles, che su riffreport.com scrive: “Diop Kamau…e il PoliceComplaint Center sono una truffa su Internet. Promettono di aiutarti  a indagare gli abusi della polizia contro di te ma non succede affatto così. Ho chiesto loro di aiutarmi ma mi hanno solo ingannato.Ho chiesto indietro i miei soldi  invano. Se avessi cercato di portarli in tribunale  avrebbero usato tutte le informazioni che ho dato loro contro di me. Non fidarti

E IN ITALIA ? – Sembrerebbe più affidabile forse affidarsi ad Amnesty International ed alle sue iniziative. È proprio del mese appena trascorso un monito contro gli abusi della polizia in Indonesia e l’invito a firmare una petizione  per denunciarli alle autorità competenti del Paese. In Italia non  ci è noto che esita nulla del genere,  ma sporadicamente assistiamo a delle iniziative spontanee volte a denunciare gli episodi noti e meno noti di violenza ed abusi attribuiti alle forze dell’ordine.  Quest’estate,  ad esempio,  è stato istituito a Rimini un numero di telefono: SOS abusi, per raccogliere le segnalazioni di chi nella cittadina romagnola era testimone di riprovevoli comportamenti delle forze dell’ordine nei confronti dei venditori ambulanti sulle spiagge . “Qualche telefonata, in effetti, è arrivata“, ci ha detto una portavoce dell’iniziativa. “Stiamo comunque lavorando alla stesura di un documento che riassuma quest’esperienza e che possa anche mettere a valore questo servizio offerto in via sperimentale“. Non viene invece più aggiornato dal 2004 questo sito il cui dominio abusidipolizia è abbastanza indicativo degli intenti con cui era stato creato  anche se si raccoglieva in particolare intorno alla storia di un ragazzo di Balerna “brutalmente picchiato”. E poi?

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