Bambino di 8 anni cacciato dalla scuola calcio perché «scarso»

«Vostro figlio non è più gradito per l’anno prossimo perché troppo scarso». Una frase che, anche se priva di contestualizzazione, risulta comunque essere forte. Ma aggiungiamoci anche l’aggravante: a pronunciarla sono stati i tecnici di una scuola calcio brianzola e la vittima è M., un bambino di 8 anni, alla vigilia di quella che sarebbe dovuta essere la sua prima stagione da ‘pulcino’.

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La ricostruzione della vicenda

A riportare la vicenda è il quotidiano milanese Il Giorno. La denuncia arriva per bocca della mamma del piccolo M.: «Mio figlio giocava da due anni in una società della provincia di Lecco, ma al termine della scorsa stagione, quando già erano iniziati gli allenamenti con i nuovi tecnici, ci è stato detto che nostro figlio non era più gradito per l’anno successivo perché troppo scarso. Alla nostra richiesta di portare comunque il bambino anche solo agli allenamenti per farlo giocare con i suoi amichetti ci è stato risposto di no, perché avrebbe abbassato il livello tecnico della squadra». Un’affermazione che ha lasciato basiti i genitori di M.: mai si sarebbero aspettati simili parole, laddove – a 8 anni – l’unica cosa che conta dovrebbe essere il divertimento e non una selezione da un punto di vista tecnico. «Scandaloso, questa situazione va fermata», ha detto la mamma.

Il papà: «Neppure hanno avuto il coraggio di dirglielo in faccia a mio figlio»

Il Giorno riporta anche le parole del papà di M.: «Sapevamo che in quella società si facevano delle selezioni, ma non con bambini così piccoli. E poi i dirigenti ci assicurarono: “Nessun taglio”. Neppure hanno avuto il coraggio di dirglielo in faccia, mio figlio l’ha capito da solo. Non è stupido, sapeva di non essere un fenomeno ma voleva continuare a giocare coi suoi amichetti. Gli hanno impedito pure questo», ha detto. «Ci siamo sentiti presi in giro sia dal presidente, che ha fatto finta di non sapere nulla, sia dalla Figc, alla quale abbiamo segnalato la cosa senza ricevere alcuna risposta».

I genitori del piccolo M. hanno iscritto il bambino in una scuola calcio di Merate, dove non fanno distinzioni tra ‘scarsi’ e ‘fenomeni’: «Abbiamo parlato chiaramente con la società e ci hanno detto che non ci sono problemi. Vogliamo solo che nostro figlio si integri e si diverta».

[CREDIT PHOTO: ANSA/FLAVIO LO SCALZO]

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