5G, l’appello della Cina: «L’Italia crei le giuste condizioni»

Durante il primo Consiglio dei Ministri del governo Conte 2, l’esecutivo ha deciso di esercitare la “Golden Power” per 4 operazioni tra cui proprio la gestione del 5G. E all’indomani della decisione arriva l’appello dalla Cina: «L’Italia crei le giuste condizioni»

Cosa cambia con la Golden Power del governo sul 5G

Per Golden Power si intende la possibilità del governo di esercitare poteri speciali in ambiti che toccano la sicurezza nazionale. Facendola scattare in merito al 5G, l’esecutivo Conte 2 ha quindi indicato l’obbligo per gli operatori telefonici di rispettare le prescrizioni indicate dal Ministero dello Sviluppo Economico, ora presieduto Stefano Patuanelli, in modo tale da salvaguardare la sicurezza della rete 5G e l’interesse nazionale. Le prescrizioni sono rivolte dal Governo agli operatori telefonici Tim, Vodafone, Wind Tre, Fastweb e LINKEM. I primi due dovranno rispettare gli accordi siglati prima del 26 marzo per quanto riguarda l’acquisto di apparati e sistemi di comunicazione per lo sviluppo del 5G, mentre Wind tre e Fastweb sono finiti sotto la lente di ingrandimento per i loro accordi rispettivamente con Huawei e Zte. Il tema del 5G rientra tra gli interessi di sicurezza nazionale proprio perché la tecnologia estremamente avanzata è ancora vulnerabile, e potrebbe trasformare l’Italia in una facile preda degli hacker informatici. Lo scatto ella Golden Power ha inevitabilmente dei costi, oltre a prevedere sanzioni molto salate, e potrebbe ripercuotersi sui costi finali per gli utenti, ma è ancora presto per prevederlo.

L’appello della Cina: «L’Italia sul 5G adoperi una strategia fondata sulla fiducia reciproca»

A parlare all’indomani della decisione in Cdm di esercitare la Golden Power sul 5G è  il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Geng Shuang. «La cooperazione con i gruppi italiani non ha mai posto problemi di sicurezza» ha dichiarato Shuang nel corso di una conferenza stampa venerdì 6 settembre, ricordando anche come la cooperazione tra Zte e Huawei con gruppi di ricerca e aziende italiane abbia portato i due colossi cinesi a fare «massicci investimenti» contribuendo a creare «migliaia di posti di lavoro» e dando un grande apporto «allo sviluppo industriale e all’aggiornamento delle infrastrutture!. Ecco allora che Geng Shuang ha rivolto un appello al nostro Paese: «Auspichiamo che l’Italia adoperi una strategia fondata sulla fiducia reciproca e sui benefici reciproci e fornisca giuste condizioni per le imprese cinesi, per approfondire la cooperazione e portare benefici piu’ tangibili a entrambi i Paesi».

(credits immagine di copertina: Pixabay License)

 

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