Come ha fatto Salvini a impedire di commentare con «49 milioni» sulla sua pagina Facebook

Da sabato scorso diversi utenti hanno segnalato quella che a loro è sembrata un’anomalia: non si può scrivere «49 milioni» nei commenti Facebook sulla pagina di Matteo Salvini. Partendo da Giovanni Mercadante per arrivare a Massimo Mantellini, sono stati diversi gli utenti – e anche gli specialisti del settore – a segnalare l’anomalia sui 49 milioni. Successivamente, TPI ha provato a fare una ricostruzione con tutte le possibili parole che sono state bannate dalla pagina Facebook di Matteo Salvini: tra queste si trovano sicuramente «Legnano» (dove il sindaco Giambattista Fratus della Lega era stato raggiunto da una misura cautelare, si era dimesso e poi aveva ritirato le dimissioni), «Siri» e «Armando Siri», «Casapound», ma anche «trota», «Belsito» e «Berlusconi».

49 milioni e le altre parole che non si possono scrivere sulla pagina Facebook di Salvini

Insomma, un bel campionario di parole. Fin qui, quello che è stato scoperto. Ma la domanda che in molti si fanno – soprattutto persone che non si trovano a gestire pagine pubbliche – è: si può fare? Che sistema è quello che permette di bloccare alcuni commenti?

Diciamo che gli account social di personaggi pubblici e le pagine pubbliche sono molto più complessi da seguire rispetto agli account personali: vi può accedere chiunque e chiunque può scrivere quello che vuole. A volte ci si trova in situazioni piuttosto imbarazzanti. Per questo Facebook dà la possibilità di filtrare i commenti attraverso una opzione a cui può avere accesso solo l’admin della pagina pubblica: esiste infatti la possibilità di cliccare su Aggiungi delle parole da bloccare separate da virgole e di indicare i termini che non si vuole che compaiano all’interno di post e commenti. In questo caso, i post non verranno pubblicati.

Come funziona il filtro commenti sulle pagine pubbliche su Facebook

Per quanto riguarda il filtro commenti di Matteo Salvini, l’admin della sua pagina Facebook – chi se ne occupa nello staff della comunicazione guidato da Luca Morisi – deve aver inserito proprio le parole evidenziate in apertura dell’articolo. Che, effettivamente, rappresentano una lista un po’ bizzarra. Solitamente, infatti, i moderatori utilizzano il filtro commenti per evitare offese o parole volgari, bestemmie, parole che possono essere discriminatorie. Invece, sulla pagina Facebook di Salvini si può commentare con la parola «negro», ma non con «49 milioni».

L’ironia del web per aggirare il filtro su 49 milioni

Al momento, il filtro dei commenti riguarda soltanto le dirette Facebook di Matteo Savini, i contenuti più seguiti – mediamente – della sua pagina, quelli dove la vulnerabilità di commenti sgraditi è più alta. Ma c’è già chi ha trovato il sistema per aggirare questo ban: la cifra 49 milioni, infatti, può essere scritta per esteso (quarantanove milioni), oppure utilizzando il sistema à la Ivan Zamorano (48+1 milioni). Insomma, basta giocare un po’ di fantasia per aggirare l’ostacolo. Tuttavia, la risposta alla domanda di partenza è semplice: impedire a qualcuno di commentare con alcune parole sulla tua pagina Facebook si può fare. Anzi, ad alcuni – quelli che l’admin inserisce in blacklist – si può impedire del tutto di commentare. Le pagine pubbliche – sappiatelo – non sono quella agorà libera e indipendente che spesso è entrata nell’immaginario collettivo quando si parla di social network.

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