Coronavirus, salgono a 15 i casi di contagio in Lombardia

Oltre ai tre casi noti sin da questa mattina, con il 38enne ricoverato a Codogno, la moglie e un suo amico, ci sarebbero altri tre casi di positività al coronavirus in Lombardia. Durante la conferenza stampa di questa mattina alle 12.30 l’assessore al Welfare della Regione Giulio Gallera , aveva parlato apertamente di «sei casi di contagio in Lombardia» di cui 5 di questi sei pazienti sarebbero in condizioni piuttosto serie. Il numero die contagi è però salito in serata: mentre sono stati registrati due casi in Veneto, sono stati confermati nuovi contagi a Codogno, per un totale di 14 persone. In serata arriva la notizia di un 15esimo contagio.

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Oltre al paziente 1, il 38enne impiegato nella fabbrica Unilever, e alla moglie incinta, sono stati registrati nuovi casi di Coronavirus: a Castiglione d’Adda sono risultati positivi ai test figlio di un barista di Castiglione d’Adda e tre clienti del bar. Positivi anche i test effettuati su altre otto persone: 5 di loro sono operatori sanitari e tre sono invece pazienti dell’ospedale di Codogno dove erano stati ricoverati i primi contagiati.

I 15 contagi coronavirus in Lombardia

L’allerta resta massima per una situazione che sembra essere degenerata improvvisamente. A scopo precauzionale, a quanto pare, è stato chiesto anche agli abitanti di Casalpusterlengo – sede della Unilever dove il 38enne contagiato inizialmente lavorava – di restare all’interno delle proprie abitazioni per ragioni del tutto precauzionali. Già nella giornata di oggi, era stata diramata una informazione simile per Codogno e per Castiglione d’Adda. Il 38enne aveva iniziato ad avvertire i primi sintomi intorno al 15 febbraio, mentre si è recato per una prima visita in pronto soccorso il 18 febbraio, dopodiché era stato rimandato a casa.

Per condurre tutte le indagini del caso, oltre 150 persone sono state sottoposte a tamponi per capire se – tra i cittadini entrati in contatto con i contagiati – ci fossero altri casi di positività al coronavirus. Il paziente zero, invece, sarebbe il manager incontrato a cena 16-18 giorni fa dal 38enne contagiato (che adesso versa in gravi condizioni all’ospedale di Codogno). Il manafer di Fiorenzuola d’Arda sarebbe però asintomatico e si trova attualmente all’ospedale Sacco di Milano, attrezzato per emergenze di natura infettiva. L’Ausl di Piacenza, in ogni caso, ha avviato controlli sul territorio per evitare che altre persone possano essere state contagiate.

Sempre dalla conferenza stampa in regione Lombardia fanno sapere che la task force messa in piedi in pochissime ore non ha precedenti in Europa: «Oltre a mettere in sicurezza la popolazione – affermano dal tavolo della presidenza -, stiamo anche cercando di risalire al caso iniziale, perché non è ancora chiara la dinamica. Noi stiamo dando risposte ma, come si può immaginare, si sta brancolando nel buio su diverse cose».

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