Strage di Bologna, l’ex CCCP Giovanni Lindo Ferretti: «Ma quali fascisti? Sono stati i palestinesi»

Un colpo basso alla sua città adottiva. Giovanni Lindo Ferretti, ex cantante del noto gruppo punk CCCP (poi CSI e PGR), ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla strage di Bologna del 2 agosto del 1980 che costò la vita a 85 persone e che lasciò sul campo 200 feriti. La sua suona come una vera e propria provocazione.

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GIOVANNI LINDO FERRETTI STRAGE BOLOGNA, L’OPINIONE

Nonostante le condanne definitive di Giusva Fioravanti e di Francesca Mambro (ex Nar ritenuti esecutori materiali della strage), l’artista espone il suo punto di vista sulla vicenda: «Non credo alla pista fascista, non sono in sintonia con la mia città adottiva e non ho mai creduto alla responsabilità degli estremisti di destra. Piuttosto, ricordo che in quel periodo i palestinesi avevano dei problemi con lo Stato italiano, ma non sono nemmeno state fatte le indagini appropriate su tre-quattro soggetti che si trovavano a Bologna in quel periodo…».

Una posizione estremamente fuori dagli schemi, inattesa per una persona che ha avuto una lunga militanza a sinistra. Iscritto prima a Lotta Continua, era passato al Partito Comunista Italiano e ha militato nelle varie formazioni (DS compresi) fino alla guerra in Kosovo del 1999. Da allora, però, il suo percorso politico ha subito una vera e propria svolta: nel 2006 annunciò il suo primo voto alla coalizione di Silvio Berlusconi dopo essersi astenuto nel voto per il referendum sulla fecondazione assistita, per l’UDC, poi ha annunciato il suo voto prima  per la Lega Nord e, infine, per Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Nel 2008 aveva partecipato ad alcune iniziative elettorali della lista anti aborto di Giuliano Ferrara, manifestando il suo appoggio al progetto politico del direttore del Foglio, giornale che pubblicava regolarmente i suoi interventi via lettera.

GIOVANNI LINDO FERRETTI STRAGE BOLOGNA: «I MIEI AMICI NON VOGLIONO NEMMENO ASCOLTARMI»

«Tutte le persone che conosco e a cui voglio bene non lo vogliono nemmeno sentire – ha detto Ferretti circa la sua teoria sulla strage di Bologna -. Questa città, tuttavia, si è fatta un punto di onore nel rivendicare una necessità di antifascismo militante 50 anni dopo l’epopea fascista e ha avuto un’occasione meravigliosa». La sua opinione, tuttavia, resta discutibile: si tratta di una pagina buia della storia italiana che ha sì tanti aspetti oscuri, ma che ha tra i suoi punti fermi le condanne di due esponenti del terrorismo nero.

(FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

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