A causa della pandemia è stato necessario utilizzare Zoom per continuare a svolgere le attività che rappresentavano la quotidianità di ognuno di noi, come lavorare, seguire le lezioni scolastiche o sostenere esami universitari. Durante la pandemia Zoom ha registrato un vero boom: la necessità di lavorare da remoto ha influenzato il fatturato dell’azienda che nel 2020 ha guadagnato 2,6 miliardi di dollari. Secondo quanto riportato da Euronews, il fatturato di Zoom è cresciuto del 326% nel corso del 2020. In seguito all’ufficializzazione del bilancio avvenuto a conclusione dell’anno fiscale, cioè il 31 gennaio 2021, il titolo a Wall Street ha visto una crescita pari al +11% e quindi sembrava che Zoom fosse destinata a crescere ancora. La previsione per il 2021 era quella di un fatturato di ben 3,7 miliardi di dollari ovvero una crescita ulteriore del 42%.
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Per il 2021, Zoom aveva progettato di rimanere un punto saldo per scuole e università che durante la pandemia hanno utilizzato la piattaforma per garantire la didattica a distanza e di offrire nuovi servizi tra cui uno di telefonia mobile pensato per le imprese. Già a partire dalla fine dello scorso anno, la crescita di Zoom si è arrestata e il valore delle azioni di Zoom ha iniziato a decrescere così come quello delle altre piattaforme per effettuare videochiamate e videoconferenze. La stima di ricavi per l’anno in corso si abbassa e l’anno dovrebbe chiudersi con vendite per 4,4 miliardi di dollari contro i 4,5 miliardi previsti in maggio. Ansa rende noto che la società ha chiuso il secondo trimestre dell’esercizio fiscale con ricavi in crescita dell’8%, meno del +12% del trimestre precedente e un utile netto in calo a 45,7 milioni di dollari. Anche se Zoom continua a crescere, le sue prospettive di crescita sono diverse da quelle conosciute durante la pandemia, soprattutto nel 2020.