Zerocalcare diserta il Salone del Libro: «Non posso stare al fianco dei sodali di chi ha accoltellato i miei fratelli»

06/05/2019 di Enzo Boldi

Le assenza al prossimo Salone Internazionale del Libro di Torino cominciano a essere molte e sempre più rumorose. Dopo la decisione del collettivo di scrittori Wu Ming Foundation, seguito dall‘Anpi, Carlo Ginzburg e People, arriva un nuovo passo indietro alla partecipazione all’evento che si terrà alla Fiera del Lingotto da giovedì 9 a lunedì 13 maggio. Il fumettista Zerocalcare, infatti, ha annunciato su Facebook la propria decisione di annullare tutti gli eventi in programma al Salone. I termini che usa per parlare della situazione che si è venuta a creare, con gli organizzatori che hanno concesso uno stand ad Altaforte, la casa editrice vicina a CasaPound, sono molti forti.

«Sono pure molto dispiaciuto ma mi è davvero impossibile pensare di rimanere 3 giorni seduto a pochi metri dai sodali di chi ha accoltellato i miei fratelli, incrociarli ogni volta che vado a pisciare facendo finta che sia tutto normale – scrive Zerocalcare sul proprio profilo Facebook -. Non faccio jihad, non traccio linee di buoni o cattivi tra chi va e chi non va, sono questioni complesse che non si esauriscono in una scelta sotto i riflettori del salone del libro e su cui spero continueremo a misurarci perché la partita non si chiude così».

Anche Zerocalcare rinuncia al Salone del Libro

Il post Facebook di Zerocalcare riprende il comunicato social di BAO publishing, l’editore che cura i suoi fumetti, che annunciava la sua assenza dagli eventi torinesi spiegando, però, che lo stand della casa editrice sarà comunque tra i padiglioni della Fiera del Lingotto.

«Non posso stare al fianco dei sodali di chi ha ucciso i miei fratelli»

Nel post scriptum del suo post Facebook, Zerocalcare sfrutta l’ironia per definire quella che ritiene una situazione senza precedenti e che è il simbolo di un punto di non ritorno in cui l’Italia rischia di sprofondare accogliendo queste decisioni: «Non è che io so diventato più cacacazzi negli ultimi tempi, anzi so pure molto più rammollito, è che oggettivamente sta roba prima non sarebbe mai successa. Qua ogni settimana spostiamo un po’ l’asticella del baratro».

(foto di copertina:  Jens Kalaene/dpa-Zentralbild/ZB)

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