Yael Stone, Lorna di Orange Is The New Black, accusa Geoffrey Rush di molestie
17/12/2018 di Gaia Mellone
Yael Stone, consacrata come attrice di massa per il suo ruolo di Lorna nella serie Netflix Orange Is The New Black, si unisce al coro delle donne del MeToo. L’attrice ha rivelato, in un’intervista con il New York Times, di essere stata molestata nel 2010 dal collega Geoffrey Rush, che si è “scusato” con lei: «Mi dispiace se è rimasta turbata dal mio vivace entusiasmo».
Yael Stone accusa Geoffrey Rush,«è spaventata dalle conseguenze»
L’articolo del New York Times firmato da Bari Weiss ritrae una Yael Stone ben diversa dall’esuberante Lorna che abbiamo conosciuto con Orange Is The New Black. Yael, come tante donne del movimento MeToo, è spaventata dagli effetti che avrà raccontare la sua storia: rivivere un’esperienza traumatica, gestire le contraccuse, portare una lettera scarlatta e affrontare un processo in Australia. Per questo, l’attrice ha aspettato molti anni prima di raccontare le molestie subite dal collega Geoffrey Rush, avvenute tra il 2010 e il 2011 mentre i due erano impegnati nel tour teatrale di «The Diary of a Madman». Secondo quanto raccontato da Yael, Geoffrey spesso la spiava mentre lei si cambiava o faceva la doccia, si faceva trovare nudo mentre ballava davanti al suo camerino e le mandava sms erotici.
Yale Stone contro Geoffrey Rush: «Oggi non lo asseconderei come quando avevo 25 anni»
L’attrice racconta che ottenere il ruolo di coprotagonista nella piece teatrale fu per lei la realizzazione di un sogno. Era da sempre una grande fan di Geoffrey Rush, e a 25 anni lavorare con il proprio beniamino era un’occasione imperdibile. «Ero lusingata che qualcuno come lui passasse il suo tempo a mandarmi messaggi nelle prime ore del mattino» racconta Yael, ma «a poco a poco i messaggi sono diventati più di natura sessuale, ma sempre racchiusi in questo linguaggio intellettuale altalenante». L’intento sessuale però divenne presto chiaro con il proseguo degli sms, che Yael ha mostrato alla giornalista del New York Times chiedendole di non citarli nell’articolo. «Sono imbarazzata dal modo in cui ho partecipato» confessa poi la star di OITNB, «Di certo adesso non mi comporterei come ho fatto quando avevo 25 anni».
Durante il tour teatrale, l’attore si sarebbe sempre mosso su una sottile linea tra il comico e l’osceno, continua a raccontare Yael, che ricorda come una volta lui l’abbia spiata mentre si faceva la doccia utilizzando uno specchietto, o di come abbia ballato nudo di fronte al camerino di lei mentre si stava struccando. L’articolo del New York Times riporta anche le testimonianze di diverse persone, che hanno confermato l’atteggiamento eccessivo di Rush e lo stato di ansia perenne in cui Stone viveva. «Non volevo che pensasse che non ero divertente, che ero una di quelle persone che non potevano rispondere ad uno scherzo» ha confessato Yael alla giornalista. Ma il disagio di una giovane ragazza all’inizio della carriera era sotto gli occhi di tutti. Geoffrey una volta ha superato il limite, accarezzandola sulla schiena in modo sensuale di fronte ad altre persone, tanto che il giorno successivo le aveva scritto delle scuse sul tono «Mi dispiace, ma non potevo non farlo».
Geoffrey Rush risponde: «Mi dispiace, ma le sue affermazioni sono decontestualizzate»
Geoffrey Rush ha spedito una lettera al New York Times rispondendo alle accuse mosse da Yael Stones, dicendo che sono «incorrette ed estratte dal contesto». «Tuttavia, chiaramente Yael è stata turbata a volte dal vivace entusiasmo che generalmente porto al mio lavoro – continua la lettera pubblicata in forma integrale dal NyT – Mi dispiace sinceramente e profondamente se le ho causato qualche angoscia. Questo, certamente, non è mai stato nelle mie intenzioni». «Come ho già detto in passato, aborro qualsiasi comportamento che possa essere considerato molestia o intimidazione per chiunque – conclude l’attore – sia sul posto di lavoro che in qualsiasi altro ambiente». Geoffrey Rush è già stato accusato di molestie da altre donne che hanno lavorato con lui nel passato, una su tutte Eryn Jean Norvill, che racconto le molestie subite da Rush al The Daily Telegraph. In quell’occasione, Rush negò categoricamente le accuse e sporse denuncia contro il giornale per aver fatto «affermazioni false, peggiorative e avvilenti», citando in giudizio l’editore, Nationwide News di Rupert Murdoch, e facendo rimuovere dal sito web gli articoli.
(Credits immagine di copertina: Sophia Kembowski/dpa)