WhatsApp cercherà di rassicurare gli utenti sulla privacy con gli aggiornamenti di stato
Gli utenti riceveranno queste indicazioni dal servizio di messaggistica
31/01/2021 di Redazione
Diciamo che partire col dare rassicurazioni sulla privacy attraverso l’inserimento, nella lista dei vari status dei nostri contatti su WhatsApp, di alcune grafiche animate del servizio di messaggistica non è propriamente rassicurante. Ma il servizio di messaggistica sembra aver scelto questa strada nell’ambito di una massiccia campagna di comunicazione che mira a tranquillizzare i propri clienti sulle garanzie offerte dalle policies relative alla privacy su WhatsApp. Queste ultime – lo ricorderete – erano state messe in discussione quando l’aggiornamento del servizio di messaggistica aveva sottolineato che, limitatamente ai paesi extra UE, ci sarebbero state delle condivisioni di informazioni (utili alla profilazione degli utenti) con Facebook. L’aggiornamento, inizialmente previsto per i primi giorni di febbraio, è stato quindi rimandato per evitare una fuga di utenti dal servizio, causata dal misunderstanding sulle regole della privacy.
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WhatsApp e i messaggi di stato per rassicurare sulla privacy
Negli Stati Uniti e nel Regno Unito – ma anche in India – sono comparsi alcuni messaggi di stato (l’equivalente su WhatsApp delle Instagram Stories, delle Facebook Stories o dei Fleets su Twitter) che contenevano slogan di rassicurazione relativi alla privacy policy del servizio di messaggistica.
Frasi come «l’unica cosa che non sarà nuova è il nostro impegno per la tua privacy» oppure «WhatsApp non può ascoltare o leggere le tue conversazioni personali perché usa la crittografia end-to-end» sono comparse nell’elenco degli status di alcuni utenti del mondo anglosassone. La conferma della nuova strategia di promozione arriva proprio da WhatsApp che, attraverso i suoi portavoce, sta lanciando la campagna di informazione sulla privacy: «C’è stata molta disinformazione e confusione riguardo al nostro recente aggiornamento e vogliamo aiutare tutti a comprendere come WhatsApp protegge la privacy e la sicurezza delle persone».
Insomma, un tentativo necessario per bloccare l’emorragia verso Signal o Telegram. Il tempo passa e la dead line sull’aggiornamento di WhatsApp è stata spostata da febbraio a maggio: bisognerà capire se, all’inizio della primavera, il mondo avrà dimenticato questa vicenda o se sarà ancora al centro dell’agenda di comunicazione. Intanto, il servizio di messaggistica proverà a convincerci con gli aggiornamenti di stato.