Il morso di Whatsapp ad Apple dopo l’annuncio della scansione degli iPhone

L'app di messaggistica, di proprietà di Facebook, ha annunciato che non aderirà al progetto annunciato da Cupertino. La lotta contro la pedopornografia è sacrosanta, spiegano, ma il sistema è troppo invasivo e rischia sanzioni in termini di privacy

07/08/2021 di Enzo Boldi

Whatsapp dice no ad Apple. Nelle ultime ore, dopo l’annuncio da parte di Cupertino, in molti hanno fatto emergere diverse perplessità sullo strumento (quindi non sulla battaglia, ma sulla tecnologia creata per combatterla) scelto per tentare di mettere a freno il triste, grave e vomitevole fenomeno della pedopornografia online. Si parla di un software – basato sull’intelligenza artificiale – in grado di scansionare le fotografie (e i video) presenti sui dispositivi iOS e in attesa di caricamento su iCloud. E proprio su questo tema, che coinvolge inevitabilmente anche quello della privacy, si sta consumando lo scontro di Whastapp contro Apple.

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A prendere la parola, nelle scorse ore, è stato Will Cathcart, capo dell’app di messaggistica Whastapp (di proprietà di Facebook). E lo ha fatto con un lungo thread su Twitter che inizia così:

«Ho letto le informazioni pubblicate ieri da Apple e sono preoccupato. Penso che questo sia l’approccio sbagliato e una battuta d’arresto per la privacy delle persone in tutto il mondo. La gente ha chiesto se adotteremo questo sistema per WhatsApp. La risposta è no». L’app di messaggistica di casa Facebook, dunque, non seguirà la linea tracciata da Apple per i suoi dispisitivi. E non si tratta di una sottovalutazione del problema della pedopornografia, visto che l’applicazione fornisce già alcuni strumenti utili per segnalare (e contrastare) gli abusi sui minori: «Il materiale pedopornografico e gli abusatori che fanno traffico di tutto ciò sono ripugnanti, e tutti vogliamo vederli fermati e arrestati. Abbiamo lavorato duramente per vietare questo fenomeno e segnalare le persone che ne fanno il traffico. Ma lo abbiamo fatto basandoci su misure appropriate. Per esempio, rendendo più semplice per le persone segnalare quel che viene condiviso. Whatsapp ha segnalato più di 400.000 casi alla NCMEC lo scorso anno, il tutto senza violare la crittografia».

Whatsapp contro Apple per le scansioni degli iPhone

Il lungo discorso di Will Cathcart prosegue criticando l’approccio tecnico e tecnologico di Apple: «Loro devono fare, da tempo, molto di più per combattere CSAM (Child Sexual Abuse Material, ndr), ma l’approccio che stanno adottando introduce qualcosa di molto preoccupante. Invece di concentrarsi sul rendere più facile le segnalazioni dei contenuti da parte degli utenti, Apple ha creato un software in grado di scansionare tutte le foto private sul telefono, anche quelle che non hai condiviso con nessuno. Questa non è privacy».

La battaglia di Whatsapp contro Apple, prosegue: «Questo è un sistema di sorveglianza costruito e gestito da Apple che potrebbe essere facilmente utilizzato per scansionare contenuti privati, alla ricerca di qualsiasi cosa loro o un governo decidano di voler controllare – scrive ancora Catchcart parlando del NeuralHash -. I paesi in cui vengono venduti gli iPhone avranno definizioni diverse su ciò che è accettabile. Questo software di scansione in esecuzione sul telefono può essere a prova di errore? I ricercatori non sono stati autorizzati a scoprirlo. Perché no? Come sapremo quanto spesso gli errori violeranno la privacy delle persone? Ci sono così tanti problemi con questo approccio, ed è preoccupante vederli agire senza coinvolgere esperti che hanno a lungo documentato le loro preoccupazioni tecniche e più ampie al riguardo».
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