Tonga senza internet per settimane: come un effetto collaterale dell’eruzione condiziona e rallenta i soccorsi

L'assenza di connessione internet incide su tutta la filiera dei soccorsi e su ogni aspetto che possa velocizzare questa corsa contro il tempo per l'arcipelago oceanico

19/01/2022 di Gianmichele Laino

Quella causata dall’eruzione del vulcano a Tonga, l’Hunga Tonga-Hunga Hàapai, rischia di essere una delle sciagure più tragiche del nostro secolo. Dopo le scarse informazioni che sono arrivate nel resto del mondo in seguito all’eruzione (che è stata osservata dai satelliti – e ha fatto già abbastanza paura così) e dopo le prime immagini dopo le onde anomale che hanno distrutto alcune isole dell’arcipelago del Paese oceanico, occorre capire quale sia stato il reale impatto sul Paese, sulla sua popolazione e sulle sue istituzioni. Sicuramente, uno degli elementi che non aiuta a raccogliere queste notizie è il fatto che l’eruzione del vulcano a Tonga abbia messo fuorigioco la connessione a internet del Paese. Questo non rappresenta – come ha ben sottolineato il sito internet del MIT Technology Review, la rivista bimestrale interamente di proprietà del Massachusetts Institute of Technology – soltanto un vulnus a livello informativo, ma ostacola notevolmente tutte le operazioni di soccorso di cui Tonga, al momento, ha bisogno.

LEGGI ANCHE > A Tonga è nata un’isola da un vulcano

Vulcano a Tonga, gli effetti sui soccorsi dell’assenza di internet

In queste ore, il Goddard Space Flight Center ha dato un’altra notizia inquietante in merito alla forza dell’esplosione. Secondo il calcolo del progetto in house della Nasa, infatti, la potenza dell’eruzione è stata addirittura 500 volte più drammatica rispetto alla bomba atomica di Hiroshima. Questo significa che intere porzioni di territorio risulteranno sicuramente rase al suolo e che si preannuncia un bilancio di vittime apocalittico: la popolazione di Tonga è pari, al momento, a circa 105mila abitanti e l’eruzione potrebbe avere avuto un impatto significativo su questi numeri.

Ma passiamo al problema che abbiamo esaminato: come fa l’assenza di connessione a internet a influire negativamente sulle operazioni di soccorso. Il 15 gennaio, intorno alle 17.30, il MIT ha registrato che il traffico internet nel Paese è precipitato a livelli prossimi allo zero. Questo significa che nessuno, da Tonga, riesce a comunicare esternamente con altre realtà territoriali. Questo aspetto è innanzitutto deleterio per l’impatto sull’opinione pubblica: al momento, soprattutto nel nostro emisfero e soprattutto nei Paesi occidentali, la mancata percezione del disastro gioca un terribile scherzo, quasi una beffa, rispetto all’impatto mediatico che un evento del genere dovrebbe avere.

La connessione internet a Tonga

Ci sono, poi, delle questioni meramente logistiche che devono essere affrontate. Tonga è collegata alla rete internet grazie a un cavo sottomarino, che nell’esplosione è andato distrutto all’altezza – si stima – di 30 miglia dalla capitale di Tonga, Nukuʻalofa. Gli esperti hanno calcolato che ci vorranno almeno 4 settimane, in condizioni normali, per riparare questo guasto di sistema. Ciò significa che, per 4 settimane, le comunicazioni da Tonga saranno ancora molto complesse e, soprattutto, non potranno essere capillari. Non si tratta solo di questo, ovviamente: senza una mappatura precisa dei danni e delle esigenze della popolazione – che internet avrebbe potuto assicurare – anche portare degli aiuti umanitari, tenere il conto delle scorte di acqua e di beni di prima necessità, che i Paesi più prossimi a Tonga stanno fornendo attraverso grosse navi container, potrebbe diventare difficile.

Qualcuno dirà: perché non è stato previsto che un sistema territoriale così articolato come Tonga non abbia una alternativa alla rete internet collegata attraverso il cavo sottomarino? In realtà, l’alternativa c’era: il sistema satellitare. Probabilmente, però, l’onda d’urto dell’esplosione (che, lo ricordiamo, è stata 500 volte più potente di quella di Hiroshima) ha spazzato via qualsiasi antenna per la ricezione del segnale. Mostrando, in questo modo, la vulnerabilità di internet – si potrebbe aprire una riflessione globale sul tema – in caso di catastrofi umanitarie o di guerre nucleari. Internet non ci sarà sempre sul nostro pianeta: affidargli una importanza eccessiva senza un back-up potrebbe essere una scelta fatale per le sorti della specie.

Foto IPP da video – 15-01-2022

Share this article