Lavoro volontario o sfruttamento? Ancora polemiche per il Jova Beach Party

Tutta colpa di una locandina. Tornano le polemiche sul Jova Beach Party, il tour estivo del cantautore romano, che dopo il successo della tappa di Rimini approderà tra pochi giorni a Cerveteri, sul litorale laziale. Il motivo? Il lavoro dei volontari che saranno impegnati a mantenere pulito il luogo dell’evento. Il tutto gratuitamente, ovviamente. Lo dice la parola: volontari.

Le polemiche per il Jova Beach Party: lavoro volontario o sfruttamento?

Ma procediamo con ordine. Alcuni giorni fa a Cerveteri è comparsa una locandina dell’evento che raffigura Jovanotti nei panni dello Zio Sam: “Diventa volontario del Jova Beach Party”, dice la didascalia accanto a un Cherubini con il pollicione puntato. I volontari selezionati, seguita a informare la locandina, dovranno presentarsi alle otto del mattino e lavoreranno fino alla fine del concerto, quindi presumibilmente le 23.30 circa. Sarà loro garantito un biglietto gratuito, pranzo e cena e alcuni gadget. Da qui le polemiche. Perché a molti è parso che la dicitura “lavoro volontario” si dovesse invece leggere come “lavoro gratuito”, se non addirittura “sfruttamento“.

Non sono stati gli organizzatori del Jova Beach Party a creare la locandina

A questo punto tuttavia è bene fare alcune precisazioni. La locandina incriminata non è stata realizzata da Jovanotti ne’ tantomeno dagli organizzatori dell’evento, bensì dal comune di Cerveteri. Lo stesso Alessio Pascucci, sindaco della cittadina, aveva pubblicizzato il lancio delle candidature con un post su Facebook che risale al 10 luglio scorso, nel quale spiegava che i volontari selezionati – 20 persone – avrebbero avuto il compito di tutelare dal punto di vista ambientale la spiaggia in cui si terrà il concerto. «Dovranno fare sì che ogni rifiuto come bottigliette d’acqua, bicchieri, tovaglioli e quant’altro, venga correttamente differenziato e che soprattutto non rimanga abbandonato in spiaggia», scrive il primo cittadino su Facebook spiegando i compiti di cui verranno investiti i volontari. 

Gli organizzatori del Jova Beach Party: «Informazioni errate»

Sulla polemica è intervenuta anche l’organizzazione del Jova Beach Party che ha voluto fare il punto sulla posizione dei volontari che lavoreranno nelle diverse tappe del tour. «Qualche ora fa sono circolate informazioni errate a proposito della ricerca dei volontari per il Jova Beach Party.
Probabilmente parte tutto da alcune grafiche che non rappresentano le reali esigenze del Jova Beach», si legge sul profilo ufficiale dell’evento.

Gli organizzatori hanno poi spiegato che i volontari vengono selezionati dalla compagnia Erica – leader nel settore – che segue i lavori di pulizia per Coop, Corona e WWF. Le persone scelte lavoreranno dalle 13.30 alle 23.30, non dalle otto del mattino quindi. C’è comunque chi sostiene che, considerati gli incassi milionari del tour, Jova e amici potevano permettersi di assumere delle persone retribuite regolarmente. Al contrario c’è invece chi sottolinea che i volontari cambiano ad ogni tappa e che l’importante è l’opera di sensibilizzazione ambientale che sta alla base del progetto. «Si tratta evidentemente di un’opportunità che nel corso delle settimane si sta esaurendo visto l’ingente richiesta e il successo dell’iniziativa», si difendono al Jova Beach.

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