Vittorio Feltri: «Gli ebrei rompono i cogl**ni da decenni con la Shoah. Ma basta!»

15/02/2019 di Enzo Boldi

Un conto è la provocazione, un altro è il saper tenere a freno la lingua e non cadere in atteggiamenti sbagliati, verbalmente violenti e, oltretutto, irriguardosi nei confronti di una delle pagine più nere della storia dell’uomo. Eppure, ormai, ogni volta che Vittorio Feltri apre bocca – o scrive sul proprio giornale – il rischio di una catastrofe sembra non esser più neanche quotato ai botteghini. L’ultima frase choc? Quella sugli ebrei e l’Olocausto.

«Bevetelo sto champagne – ha detto Vittorio Feltri a La Zanzara, su Radio24, rispondendo a un’osservazione di David Parenzo sulle sue abitudini -, così sareste un po’ più allegri e non mi rompereste i coglioni con la Shoah. E Madonna, sono decenni che rompono i coglioni con la Shoah, ma basta. Per l’amor di Dio. Non se ne può più». Frase incommentabile, ma ormai sembra non esser più una novità e quasi non fa più notizia.

Vittorio Feltri e la frase choc sugli ebrei e la Shoah

Poteva concludersi qui la serata telefonica di Vittorio Feltri? Ovviamente la risposta è un categorico no, con la polemica che si sposta sul Sud e le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti: «Al Sud c’è una pigrizia organizzativa, non di tipo intellettuale. L’organizzazione ce l’ha solo la ndrangheta che è molto ben organizzata. Ed è il motivo per cui lo Stato non riesce a sconfiggerla – sostiene il direttore di Libero, come riporta Dagospia -. La ‘ndrangheta è meglio organizzata dello Stato italiano,  non c’è dubbio, tant’è vero che lo Stato non riesce a sconfiggerla. Non ne faccio un problema morale o etico. So che la ‘ndrangheta funziona benissimo. Se lo Stato fosse organizzato come la ‘ndrangheta, sconfiggerebbe la ‘ndrangheta».

La polemica anche con i tatuati

Dopo aver parlato di Berlusconi, ci si è collegati anche al tema sport con il Cavaliere che non vuole avere nel suo Monza Calcio giocatori tatuati. E anche su questo tema Vittorio Feltri ha detto la sua, con i suoi modi: «Anche a me fanno schifo, ha ragione Berlusconi. Non mi farei mai un tatuaggio, non mi è neanche passato per la mente. C’è gente che si tatua addirittura la faccia,  ne vedo tantissimi, c’è addirittura un giocatore dell’Inter, credo Nainggolan, che è un tatuaggio dalla testa ai piedi. Quella è una cosa che mi fa impressione, però sono affari suoi, non me ne frega niente. Sarebbero da curare, credo che abbiano dei problemi psichici o almeno psicologici».

(foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

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