La vittima dello stupro al Factory Club: «La mia famiglia non deve saperlo»

La ragazza etiope di 21 anni violentata fuori dal Factory Club di Roma dice di voler «solo dimenticare! la violenza di gruppo subita in quello che doveva essere un sabato sera normale e di divertimento. Lo ha raccontato al Messaggero, che la descrive come una ragazza minuta, spaventata e sopratutto ferita. Alla giornalista del quotidiano romano dice che non vuole che nessuno sappia nulla, tranne la polizia. E la sua storia, resta nel silenzio.

La vittima dello stupro al Factory Club: «La mia famiglia non deve saperlo»

«I miei genitori non lo sanno e non lo dovranno mai sapere». La ragazza etiope violentata sabato sera confessa a Il Messaggero di non aver confidato nulla di quanto le è accaduto aiuto suoi familiari. «Nessuno lo deve sapere», ne i fratelli ne il padre, e nemmeno la madre. «La mia famiglia non deve soffrire come me» dice al quotidiano romano. Poche parole anche sulla ricostruzione dell’accaduto. La giovane spiega di essere andata a ballare al Factory Club anche altre volte, e non era mai successo nulla. Poi, quel sabato, un ragazzo «più o meno della mia età» la ha avvicinata e l’ha convita a seguirlo fuori. Lì è stata aggredita da altri due, e in gruppo i tre l’hanno violentata nel magazzino della discoteca. Lei è riuscita a identificarne solo uno, ora dovrà vedere insieme alle forze dell’ordine le fotografie scattate durante l’evento dal fotografo ufficiale per trovare gli altri due animali che le hanno fatto violenza.

La ragazza etiope è una vittima continua: vittima della brutale violenza subita, vittima della paura di confessare quanto le è successo, vittima del silenzio del paese in cui vive. In particolare della fetta “sovranista”, che solitamente è pronta a puntare il dito contro gli stranieri che compiono furti, violenze, aggressioni a carico degli italiani. Alcune figure politiche ci hanno costruito intere campagne elettorali, in passato e sopratutto oggi. La ragazza violentata stavolta è di colore, e i carnefici hanno la pelle bianca, o almeno uno di loro sicuramente è italiano. E la politica tace. A parlare è invece il gestore del Factory Club, che da Instagram comunica la chiusura. «Dopo gli ultimi gravi fatti di cronaca il Factory Club, in segno di rispetto e solidarietà ha deciso volontariamente di non aprire la discoteca il prossimo weekend». «Non ci sentiamo di offrire, come di consueto – continua il post sul social -divertimento in questo momento delicato. Crediamo fortemente nelle forze dell’ordine e siamo convinti che con il loro lavoro faranno chiarezza quanto prima su questa vicenda».

(credits immagine di copertina: Instagram factoryclub.roma)

https://www.instagram.com/p/BxzwbbJib0P/

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