In Sardegna si rischia di tornare al voto e la giunta leghista vuole il ripristino dei vitalizi

13/06/2019 di Enzo Boldi

Due casi in uno. La prima legge approvata dalla nuova giunta sarda, dopo la vittoria alle ultime elezioni regionali del candidato leghista Christian Solinas, prevede il ritorno dei vitalizi per i politici regionali. Il loro nome è stato camuffato sotto l’etichetta di «indennità differite», ma si tratta a tutti gli effetti di un assegno mensile da corrispondere in base all’anzianità maturata. Oltre alla questione vitalizi Sardegna, c’è in ballo il ricorso al Tar presentato nei confronti della raccolta firme fatta dal Carroccio sull’isola, Il parere del Tribunale amministrativo potrebbe portare all’annullamento del voto del 24 febbraio scorso e a un ritorno alle urne. I due casi, inoltre, sembrano essere legati tra di loro.

La questione vitalizi Sardegna, che sarebbero contenuti nella bozza della proposta di legge per il ricalcolo dei benefici su base contributiva, illustrata dal presidente del Consiglio Michele Pais, è stata denunciata dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle Desiré Manca: «La maggioranza di governo della Regione Sardegna cerca di introdurre la cosiddetta indennità differita – spiega la pentastellata -. Accade che in un provvedimento teso al contenimento della spesa, la stessa aumenti di 1.149.984,00 euro all’anno, per arrivare per l’intera legislatura alla bella cifra di 5.749.920,00 euro».

Vitalizi Sardegna, la denuncia delle opposizioni

Non più vitalizi Sardegna, ma ‘indennità differita’. Cambia il nome, ma l’effetto sembra essere lo stesso. La Lega, però, sottolinea che non finirà nessun euro in più nelle tasche dei politici dell’isola, ma si tratta solamente di una «riproposizione letterale del testo – spiega presidente del Consiglio regionale, Michele Pais – che deriva dall’accordo Stato-Regioni in attuazione della legge di bilancio dello Stato e dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali».

Il ricorso che potrebbe portare di nuovo alle urne

Le opposizioni, però, passano al contrattacco (anche se il voto nel consiglio regionale deve ancora arrivare, ma l’ampia maggioranza non dovrebbe mettere paletti all’approvazione del testo). Il Tar, infatti, nelle prossime ore valuterà il ricorso, presentato da Antonio Gaia e Pierfranco Zanchetta dei Cristiano Popolari socialisti, e da Marzia Cilloccu del Campo Progressista, sulla raccolta firme fatta dalla Lega. A rischio ci sono otto consiglieri della Lega, due del Misto e cinque dei Progressisti. Se accertate le irregolarità la soluzione sarebbe il ritorno al voto dopo poco più di tre mesi. E, secondo le opposizioni, la mossa di introdurre di nuovo i vitalizi (aboliti in Sardegna nel 2014) sarebbe una garanzia economica per qualcuno che potrebbe decadere.

(foto di copertina: ANSA/ FABIO MURRU)

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