Vitalizi, M5S esulta per la sentenza della Cassazione. Ma i ricorrenti non si fermano

08/07/2019 di Redazione

C’è un’esultanza generalizzata, soprattutto da parte del Movimento 5 Stelle che ha fatto propria la battaglia contro i vitalizi dei politici. La sentenza della Cassazione ha ritenuto illegittimo il ricorso presentato da alcuni ex parlamentari, tra cui Paolo Armaroli, in merito all’abolizione delle pensioni d’oro di deputati e senatori. Il taglio riguarda, nel complesso, quasi 1400 ex parlamentari.

Vitalizi, la sentenza della Cassazione

Secondo la sentenza, infatti, soltanto Camera e Senato, in quanto organi di autodichia, possono decidere sulla questione. E l’espressione dei parlamentari, da questo punto di vista, è stata estremamente chiara: hanno votato per l’abolizione delle pensioni d’oro, o – meglio – per la decurtazione delle pensioni degli ex parlamentari, comunemente chiamata – nella vulgata politica e nella propaganda del Movimento 5 Stelle – vitalizio.

Non si ferma la battaglia contro il taglio dei vitalizi

Tuttavia, nonostante l’esultanza dei pentastellati e il post di Luigi Di Maio dai toni trionfali, Paolo Armaroli non ritiene che la sua battaglia si sia conclusa qui. La sentenza della Cassazione, secondo lui, è un bicchiere mezzo pieno: «È vero – ha affermato Armaroli, un’esperienza di giurista alle spalle – che viene ribadito il principio dell’autodichia delle Camere, in base al quale Camera e Senato sono giudici legittimati in materia, ma se sono giudici, e non un plotone di esecuzione, allora qualsiasi ricorrente potrà adire la Corte Costituzionale in via incidentale».

Stando a quanto affermato, gli avvocati a cui Armaroli darà mandato di investigare dovranno trovare le leggi del regolamento interno a Camera e Senato che possono essere impugnate e per le quali si possa fare ricorso alla Corte Costituzionale. La battaglia per il taglio delle pensioni d’oro dei parlamentari – questa è la sensazione – andrà avanti ancora per un bel po’. Quasi come per un vitalizio.

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