Crisanti: «Il terrorismo lo ha fatto chi ha detto che il virus era morto» | VIDEO

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L'intervento del microbiologo dell'Università di Padova a Dritto e Rovescio, su Rete 4

Andrea Crisanti non le ha mani mandate a dire e ha sempre parlato a ruota libera da quando il suo nome è salito agli onori della cronaca per il suo ruolo avuto nel cosiddetto ‘Modello Vo’ Euganeo’ all’inizio della pandemia in Veneto. E ora, con altrettanta franchezza, sottolinea come chi negli ultimi mesi ha parlato di virus clinicamente morto abbia delle responsabilità sui comportamenti avuti da alcuni cittadini che hanno preso alla leggera le regole (mascherine e distanziamento sociale, quelle principali). Atteggiamenti che hanno portato a quella che, a tutti gli effetti, è diventata una seconda ondata di Coronavirus in Italia.



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Lo ha fatto giovedì sera, nel corso del suo collegamento con Dritto e Rovescio, la trasmissione di approfondimento condotta da Paolo Del Debbio su Rete 4. «Il terrorismo lo ha fatto chi ha detto che il virus era morto», ha detto Andrea Crisanti. Nelle ultime settimane, sia lui che il professor Massimo Galli dell’Ospedale Sacco di Milano, sono stati etichettati sui social come terroristi. Il motivo? Per il loro costante richiamo all’attenzione, perché da esperti conoscono molto bene le dinamiche di evoluzione di un virus.



Virus clinicamente morto? Chi lo ha detto ha fatto terrorismo

I riferimenti sono ovvi e palesi. Era il 31 maggio quando Alberto Zangrillo, in collegamento con Lucia Annunziata a Mezz’Ora in più, aveva parlato di virus clinicamente morto. Poi il parziale passo indietro, solo qualche mese dopo, nel giorno del primo bollettino sulle condizioni mediche di Silvio Berlusconi appena ricoverato all’Ospedale San Raffaele di Milano. Ma quella dichiarazione ha creato polemiche allora e riecheggia ancora oggi a causa della crescita fuori controllo del numero di contagi in Italia (dei ricoverati con sintomi, dei ricoverati in terapia intensiva e delle vittime).

La discussione con Rosita Celentano e il Lockdown a Natale

Nel corso della trasmissione, Crisanti ha voluto anche rispondere a Rosita Celentano – anche lei in collegamento con Dritto e Rovescio – che aveva detto di aver avuto l’ansia vedendo l’andamento dell’epidemia in televisione. E, infine, è tornato anche a parlare della sua idea di un Lockdown a Natale.

«Ho parlato di Natale perché è quello il periodo in cui le scuole sono già chiuse e molte attività procedono con un ritmo ridotto. Il lockdown potrebbe prevenire una serie di assembramenti, come evidente. Ed è una cosa che stanno prendendo in considerazione anche in altri Paesi non lontani da noi, come Francia e Inghilterra».

(foto di copertina: da Dritto e Rovescio, Rete 4)