«Vietare le manifestazioni negazioniste? No, le persone devono vedere la stupidità di questi movimenti»

Lo ha detto Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute

12/10/2020 di Enzo Boldi

Negli ultimi giorni si è molto dibattuto, in particolar modo sui social, del perché non si sia proceduto con il vietare manifestazioni negazionisti, come le due andate in scena sabato pomeriggio a Roma. Da una parte i gilet arancioni (e altri movimenti di estrema destra) davanti alla Bocca della Verità; dall’altra la cosiddetta ‘Marcia della Liberazione’ a piazza San Giovanni. In piena pandemia, con il ritorno a precauzioni e limitazioni, in molti si erano interrogati sui permessi concessi (le manifestazioni possono avvenire solo dopo aver ricevuto un’autorizzazione dal Viminale e dalle prefetture) sabato scorso nella capitale. La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, non usa mezzi termini per spiegare perché tutto questo sia avvenuto.

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«Sì, si sarebbe potuto procedere con il divieto per queste manifestazioni, ma probabilmente sarebbe scesi lo stesso in piazza e, magari, avrebbero creato scontri con la polizia – ha detto Sandra Zampa nel suo intervento a ‘L’Italia s’è desta’, in onda su Radio Cusano Campus -. Ritengo sia più giusto che le persone vedano la stupidità e l’assurdità di questi movimenti che oggi sono contro le misure decise per contenere l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, ma sono anche contro i vaccini».

Vietare manifestazioni negazionisti, il pensiero di Sandra Zampa

La sottosegretaria alla Salute, nel corso del suo intervento radiofonico, ha sottolineato anche come il web sia pieno zeppo di teorie del complotto e cospirazioniste che non hanno alcuna evidenza. Ma, nonostante alcune follie che si leggono sui social e che girano tra le chat, nulla trova conferme nella vita reale. Insomma, il virtuale – e tutto quello che ne consegue – batte la realtà, come spesso accade quando ci si trova di fronte a palesi ed eclatanti fake news e bufale a cui, però, molti utenti credono. Ed è lì che il virtuale diventa reale e scende nelle piazze, fomentato da notizie non vere e fuorvianti.

(foto di copertina: da video Giornalettismo)

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