Il voyeurismo giornalistico sul video dell’uccisione di Fabrizio Piscitelli

Come accaduto già in passato, si cercano click pubblicando video che non aggiungono nulla a un fatto di cronaca la cui dinamica è già nota

10/11/2022 di Enzo Boldi

Non utilizzeremo frame di quel filmato, né mostreremo alcun estratto di quel video – pubblicato oggi da uno dei principali quotidiani italiani – che mostra il momento esatto dell’uccisione di Fabrizio Piscitelli. Perché, ancora una volta, il mondo dell’informazione prosegue nella sua corsa alle visualizzazioni, stracciando carte deontologiche e gettandole nel gabinetto dei click. Un nuovo caso Mottarone, con la condivisione di un filmato che non aggiunge nulla a una notizia – tra l’altro giornalisticamente “vecchia” – ma che oggi viene proposto ai lettori con tanto di watermark che ne certifica l’esclusività.

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Il video è tratto da una telecamera installata nella zona del Parco degli Acquedotti, proprio verso quella panchina su cui Fabrizio Piscitelli – capo degli Irriducibili della Lazio, con lo pseudonimo di Diabolik, che già era finito nel mirino di diverse indagini giudiziarie – si era seduto in quel pomeriggio di mercoledì 7 agosto del 2019. Poi quel colpo di pistola alla testa, fatale per lui. Tutto immortalato in un filmato che dovrebbe rimanere nelle stanze degli inquirenti che stanno indagando su questo caso di cronaca e che, invece, è finito in “prima pagina” sul sito online del quotidiano La Repubblica.

Video uccisione Piscitelli, l’ennesima pornografia giornalistica

Cosa aggiunge il video uccisione Piscitelli a un fatto di cronaca la cui dinamica è stata acclarata ormai diversi anni fa? Nulla, assolutamente nulla. Solo la catalizzazione di una morbosa attenzione ricercata da una o più testate giornalistiche attraverso narrazioni che sembrano essere molto più simili a serie tv, film o fiction che al lavoro di chi deve solamente informare, mantenendo sempre entrambi gli occhi aperti su quella stella polare (da seguire) chiamata “regole deontologiche”. Perché la pubblicazione di quel filmato ha fatto passare in secondo piano – nella percezione del lettore – la vera novità nelle indagini sulla morte di “Diabolik”: il proiettile che ha ucciso Piscitelli è un 9×19 parabellum che, come spiegano le carte delle indagini, è un «munizionamento da guerra in uso alle forze di polizia, lotto 33/16 assegnato al reparto scorte del Viminale». Questa è la notizia, non certamente un video “pornografico” che non mostra nulla in più rispetto a quel che già tutto il mondo sa.

(Foto IPP/Cavaliere Emiliano)

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