Il video di Bucha pubblicato il 2 aprile sulla pagina Facebook della polizia nazionale ucraina

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Alcuni aspetti sul massacro nella cittadina che si stanno diffondendo in queste ore sui social network e una loro verifica

Muoversi a zig zag tra le immagini che arrivano da un teatro di guerra è sempre una operazione complessa, che deve essere frutto di verifiche e di opportuni approfondimenti. Sul massacro di Bucha – luogo che, nella giornata di oggi, è stato raggiunto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky – c’è stato un vero e proprio fuoco incrociato di immagini, un flusso continuo dove era semplice per la propaganda insinuarsi. Lo abbiamo visto questa mattina, ad esempio, con il tentativo di gettare discredito su un video perché “un presunto cadavere ha spostato il braccio al momento del passaggio di un convoglio“. Non c’era dubbio, in quel caso, che si trattasse di un effetto ottico, dettato da una goccia d’acqua sul parabrezza. Ma ci sono anche altri video e altre immagini che vengono citate per descrivere quanto accaduto nella cittadina. Ad esempio, c’è un video di 7’49” in cui si vedono – soltanto in un paio di fotogrammi – le immagini dei cadaveri lungo la strada. Che origine ha quel video?



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Video polizia ucraina a Bucha, le immagini

Il video è stato girato dalla polizia ucraina che è entrata a Bucha dopo l’uscita dalla città delle truppe di Mosca. Sono immagini in alta qualità che mostrano le scene della devastazione bellica: macerie, mezzi in mezzo alle strade, parole pronunciate con un certo sollievo da parte dei cittadini residenti. Ci sono due fotogrammi (all’inizio del video, ad esempio, ma anche al minuto 4’57”) in cui si vedono dei cadaveri. Nelle immagini, tuttavia, non vengono mostrate le fosse comuni di fronte all’edificio religioso di Bucha, né le immagini – riprese dalle televisioni di tutto il mondo – dei cadaveri lungo le strade interne della cittadina. Il video è stato pubblicato alle 18.10 circa del 2 aprile sull’account Facebook ufficiale della polizia nazionale ucraina e sono ancora presenti in pagina:



La didascalia che accompagna le immagini dice, tra le altre cose: «Oggi, 2 aprile, nella città liberata di Bucha nella regione di Kyiv, le unità speciali della Polizia Nazionale Ucraina hanno iniziato a bonificare il territorio abbandonato dalle truppe russe. Specialisti del servizio artificieri stanno ispezionando i siti dei crimini di guerra della Federazione Russa e rimuovono munizioni e oggetti esplosivi non detonati».



Chi, in queste ore, sta contestando la versione ucraina del massacro di Bucha sostiene che il 2 aprile, a tre giorni di distanza dall’evacuazione dell’esercito russo, sembra non esserci il numero elevato di corpi che sarà invece mostrato nei video dei giorni successivi dai principali media di tutto il mondo. Le inquadrature, inoltre, non si soffermano sul punto più significativo di Bucha: la fossa comune documentata dai giornalisti e dalle istituzioni ucraine. D’altra parte, ci si potrebbe interrogare su questo punto: che vantaggio avrebbe avuto una eventuale propaganda ucraina nel mostrare delle immagini divergenti rispetto a quelle crudeli emerse nelle ore successive? E perché quel video – anche ammettendo che si sia trattato di un errore – si trova ancora sulla pagina ufficiale della polizia nazionale ucraina?

Non solo il video della polizia ucraina: la testimonianza del blogger

Chi cita questo video sottolinea spesso che il sindaco di Bucha, annunciando la liberazione della sua città, non parla di massacri nel suo messaggio di incoraggiamento che rivolge ai cittadini il 31 marzo. E inoltre si citano anche le parole di un blogger ucraino di Bucha – Volodymyr Sklyarov – che aveva parlato di un trattamento “rispettoso” dell’esercito russo durante la sua permanenza in città. Abbiamo cercato il profilo di questo food-blogger (@gratedpie) che, negli ultimi giorni, ha deviato dai suoi abituali contenuti per offrire una testimonianza dello scenario di guerra che stava vivendo.

Tuttavia, nell’ultimo video pubblicato in questo pomeriggio – in risposta, probabilmente, alla fama che le sue parole si stavano ritagliando soprattutto tra chi metteva in dubbio il massacro di Bucha – il blogger sembra fare delle precisazioni, affermando che il video originale con le sue dichiarazioni sia stato tagliato e che si stia cercando di estrapolare “briciole di informazione” da distorcere e da presentare in un’altra angolazione. Sul video seguente, stiamo facendo ulteriori approfondimenti e stiamo cercando di metterci in contatto anche con il blogger ucraino per avere una sua testimonianza diretta: