Vianello di nuovo in tv: «Sappiamo che il tumore si può battere, ma l’ictus arriva come una botta»

Al suo ritorno in tv Andrea Vianello, giornalista e ex direttore di Rai 3, è stato salutato con tanto calore. L’uomo ha deciso di portare un messaggio di forza al pubblico parlando di quello che ha vissuto dopo essere stato colpito dall’ictus: le difficoltà, le paure, il recupero, la speranza. Tutto questo lo ha raccontato negli studi Le parole della settimana, programma condotto da Massimo Gramellini sul terzo canale, e attraverso il suo libro Ogni parola che sapevo. Tra le tante cose dette Vianello ha paragonato l’ictus al tumore, definendolo come un «fulmine».

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Vianello sull’ictus: «Le persone hanno paura, si vergognano»

Ha recuperato l’uso delle parole, Vianello, utilizzandole per restituire una lezione molto importante: «L’ictus sembra un mostro. Sappiamo che possiamo battere il tumore, l’ictus invece arriva come una botta, come un fulmine», aggiungendo che «le persone hanno paura, si vergognano» e parlando di come lui stesso si sia sentito «sfigurato, come se la mia faccia non fosse più la mia perché non avevo più le parole». Come affrontare tutto questo, considerato che c’è anche chi perde in parte le capacità motorie? Si tratta di un percorso in cui bisogna comprendere che «non è una colpa essere colpiti da un ictus, è colpa della vita, dobbiamo essere gli stessi di prima».

La cosa più importante non era tornare in tv ma parlare con la sua famiglia

 


La cosa più importante per Vianello? Non tornare in televisione ma riuscire a parlare nuovamente con sua moglie e con i suoi figli. Dopo l’ictus che lo ha colpito lo scorso 2 febbraio e l’operazione urgente a cui è stato sottoposto Vianello non riusciva più a parlare. Grande professionista della parola, perdere la capacità di parlare e di scrivere è stata la paura più grande per lui. Ancor più grande dell’ictus stesso. «Non pensavo che potesse succedere di tornare in uno studio televisivo, non era neanche così importante. Quando mi sono svegliato e non riuscivo a parlare la cosa più importante non erano la tv o il lavoro. Anche se io non so fare niente, e facevo solo il mestiere di chi parla. Volevo riprendere la mia vita, parlare con i miei figli, con mia moglie».

Sulla polemica Amadeus: «Mia moglie sempre un passo avanti»

«I primi tempi non riuscivo più a capire come mettere la lingua per pronunciare le consonanti». Vianello ha dovuto imparare a parlare daccapo e ad aiutarlo sono stati la sua logopedista e il libro che ha scritto « perché come non riuscivo più a parlare così non riuscivo neanche a scrivere». Una bella storia a lieto fine che insegna come essere colpiti da un ictus non sia una colpa né una vergogna e a convivere con le conseguenze della «botta» ricominciando a vivere giorno dopo giorno. Gramellini ha colto l’occasione anche per nominare la polemica su Amadeus e sulla frase del «passo indietro» della Novello rispetto al compagno Valentino Rossi: «Ma tua moglie rispetto a te come si colloca?». Semplice e schietta la risposta di Andrea Vianello: «Sempre un passo avanti»

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