L’accordo Italia-Cina sulla «Via della Seta» preoccupa gli Stati Uniti

L’Italia è sempre più vicina alla Cina e questa cosa preoccupa fortemente gli Stati Uniti. L’accordo sulla Via della Seta, la rete di infrastrutture ferroviarie alla quale il nostro Paese vorrebbe aderire, instilla più di un dubbio a Washington. Non fosse altro perché l’Italia sarebbe il primo Paese del G7 a firmare con Xi Jinping, il primo tra i fondatori dell’Unione Europea. Non il primo in Europa, dove invece la Via della Seta ha già coinvolto Ungheria e Grecia.

Via della Seta, gli Stati Uniti non sono d’accordo con la partecipazione dell’Italia

Tuttavia, in un articolo pubblicato qualche ora fa, il Financial Times riporta le preoccupazioni di Garrett Marquis, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca. «Siamo scettici che l’adesione del governo possa portare benefici economici durevoli al popolo italiano – ha affermato – e nel lungo periodo potrebbe finire per danneggiare la reputazione globale del Paese».

Cos’è la Via della Seta?

Una vera e propria minaccia nascosta con il linguaggio tipico della democrazia. Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma le trattative tra Italia e Cina per la Via della Seta sono avanzate. Ma cos’è questo progetto? Si tratta di una linea di collegamenti che comprende i paesi e le regioni lungo l’antica Via della Seta e la Via della Seta marittima, che attraversano la Cina, l’Asia centrale, l’Asia settentrionale, l’Asia occidentale e i paesi e le regioni lungo l’Oceano Indiano e il Mediterraneo. L’obiettivo è quello di migliorare le infrastrutture, con una prospettiva che metta la Cina al centro di questo nodo di trasporti. Un’opera che, in qualche modo, sposterebbe l’asse globale molto più ad est.

Per questo la Via della Seta preoccupa molto gli Stati Uniti, che sarebbero tagliati fuori da queste direttive commerciali. Avere un accesso agevolato dei Paesi europei alla Cina potrebbe comportare un volume molto più ridotto di traffici verso occidente. Il sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci ha affermato che le trattative per far entrare l’Italia in questo progetto sono in stato avanzato. E hanno fatto un passo decisivo nell’ultimo viaggio di Luigi Di Maio in Cina, dove ha avuto modo di dialogare con lo staff del presidente Xi Jinping, invitandolo in Italia a firmare l’accordo.

C’è persino una data, il 22 marzo. Tra qualche giorno, quindi, dovrebbe arrivare a Roma e da lì spostarsi in Sicilia – la terra delle arance che andranno verso la Cina – per mettere il sigillo sulla partecipazione dell’Italia al progetto della Via della Seta. L’incontro sta mettendo in allarme sia gli Stati Uniti, ma anche i Paesi fondatori dell’Unione Europea, non convinti al 100% della manovra espansiva – dal punto di vista commericiale – della Cina di Xi Jinping.

(Credit Image: © Shen Bohan/Xinhua via ZUMA Wire)

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